Santoro in onda con il documentario BBC

Vivo interesse e buoni ascolti ieri sera per la famosa puntata di ‘Annozero’ sui preti pedofili e sul documentario d’accusa della BBC, oggetto di roventi polemiche fuori e dentro il Cda Rai. Alla fine sul video si è visto questo…

21% di share. Un ottimo risultato per un programma d'informazione, per di più su un canale come Teleisola, come è stata soprannominata la RaiDue di Marano.

Finalmente Santoro è andato in onda con "Sex and crimes at the Vatican", documentario della BBC sui preti pedofili. In studio Colm O'Gordman, giornalista della BBC che ha firmato l'inchiesta (altro 'bel colpo' di Santoro), monsignor Rino Fisichella, rettore della Pontificia Università Lateranense, don Fortunato di Noto, in rappresentanza di un'associazione che lotta contro la pedofilia, e il matematico Piergiorgio Odifreddi, che ha firmato il libro "Perché non possiamo essere cristiani" .

Santoro sa fare bene il suo mestiere e ha creato l'attesa dell'evento. Ha aperto il programma con la lettera di Travaglio a Indro Montanelli (che in genere va alla fine), per mostrare poi un breve estratto del documentario della BBC. Santoro ha poi chiamato la pubblicità, interrompendo il video dopo pochi minuti.

Il programma è ripreso con un intervento di Monsignor Fisichella alla lettera di Travaglio. Finalmente si è entrati nel vivo, con il lancio del documentario vero e proprio, che è stato trasmesso quasi integralmente (e doppiato da attori) rispetto alla versione che gira sul Web.

Alla fine del documentario, pubblicità "per riprendere fiato", ma magari serviva ben altro, e poi il dibattito. Un dibattito che si è differenziato per una certa pacatezza rispetto a quello che in genere vede i politici protagonisti nel salotto di Santoro: ognuno difendeva le proprie posizioni e il proprio modo di valutare il filmato.

Monsignor Fisichella è un abilissimo comunicatore, non alza mai la voce, non si spazientisce e non l'ha fatto nemmeno quando O'Goirman ribatteva alle sue accuse di mancanza di contraddittorio nel documentario, dicendo all'alto prelato che erano stati contattati gli uffici stampa del Vaticano per intervenire nel documentario e anche la Chiesa cattolica inglese, ma senza risposte.

Un dibattito pacato, si diceva, e che abitualmente si definirebbe "civile" con una viva condanna da parte di Monsignor Fisichella: "Questi quattro delinquenti non avrebbero mai dovuto fare i preti". Ma la discussione non ha probabilmente chiarito alcuni punti posti in evidenza dalla Bbc con il servizio che Monsignor Fisichella ha commentato con: "Non è il servizio giornalistico che mi sarei aspettato".

"Dire che il Vaticano e Ratzinger non abbiano fatto nulla è un clamoroso falso" - ha poi dichiarato Fisichella, citando il Tribunale Supremo istituito nel 2001. Il giornalista irlandese della Bbc (a sua volta, a quanto pare, vittima di molestie da bambino) ha ribattuto prontamente, sostenendo che il Tribunale era stato istituito solo dopo lo scandalo di Boston e dopo che tutto era stato messo a conoscenza dell'opinione pubblica, malgrado la volontà della Chiesa di mantenere uno stretto segreto.

Scioccanti le testimonianze in studio di una donna abusata per 15 anni (da 10 a 25) da un prelato in Toscana. Marginali gli interventi di don di Noto e di Odifreddi, dal momento che i momenti cruciali del dibattito sono stati tra monsignor Fisichella e O'Gorman e tra Fisichella e Santoro.

Dopo la trasmissione di Santoro, da segnalare, quasi a 'esorcizzare' l'evento televisivo precedente, la puntata di 'Porta a porta' di Bruno Vespa sui 'segreti di Fatima', di cui, forse non a caso, si è deciso di parlare proprio ieri notte.

Dopo il solito copione di polemiche, vedendo la puntata di 'Annozero', ci si può comunque dire soddisfatti, a nostro parere, di questo momento di Tv d'informazione, al di là degli ascolti, quella stessa Tv d'informazione con documentari e servizi altrettanto crudi che si possono vedere su alcuni canali satellitari (senza dimenticare 'Report') ma che salgono meno alla ribalta rispetto a questa puntata di 'Annozero' (Elena Romanato).

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