Santoro: un inatteso ‘flop’

Ci si aspettavano buoni ascolti da Michele Santoro, tornato su RaiDue. Ma il pubblico non ha premiato il suo ritorno come ci si attendeva…

Forse il personaggio è un po' "superato" (O) o forse almeno una parte del pubblico non gli perdona di essersi fatto nominare parlamentare europeo per buttarsi poi nella sua battaglia televisiva privata e tornare alla fine in Rai. E non basta la condanna dell'editto bulgaro di berlusconiana memoria (e del comportamento della Rai, che ha persino fatto orecchie da mercante rispetto ad alcune sentenze giudiziarie, pur assai discutibili) per assicurargli adesso i favori del pubblico.

Fatto sta che la comparsata di Michele Santoro a 'RockPolitick' di Celentano un anno fa aveva fatto presagire un grande ritorno del conduttore campano. Il ritorno c'è stato, ma non è stato premiato dagli ascolti.

Partito con un 15,97% di share nella prima puntata del 14 settembre, "Annozero" ha poi visto scendere lentamente i suoi ascolti fino al 9,44% della terza puntata sull'Afghanistan (con il colpo di scena di Gino Strada che ha abbandonato lo studio perché innervosito da un servizio).

Anche la serata del 5 ottobre, che aveva un argomento "forte" come quello della mafia (a cui Santoro, ai tempi della sua "epurazione", aveva addirittura dedicato un libro con DVD, "La mafia è bianca") ha deluso, con il suo 10,62% di share.

In effetti le cose sono cambiate dai tempi di "Sciuscià"; Santoro non è più l'unico a fare programmi d'informazione (seppure con un taglio diverso gli si oppongono egregiamente e con un buon share 'Ballarò', che ha toccato il 16,61% il 3 ottobre, o "Report"). Il personaggio Santoro (ora biondo) pare un po' "ammosciato" e nel lasciare più spazio ai servizi esterni (sempre peraltro di ottimo livello) o ai suoi collaboratori come Travaglio, Jebral o Borromeo, finisce per non dare il meglio di sé.

Forse proprio in ricordo dei bei tempi (e dei relativi ascolti) Santoro sembra quasi aver cercato la polemica e ha dato vita a un nuovo mini "caso Berlusconi". In una delle ultime puntate di 'Annozero' Berlusconi ha telefonato alla redazione (si parlava delle sue vicende giudiziarie) ma a sorpresa non è stato messo in onda, perché "le telefonate in diretta non erano previste". Indispettito, ha allora chiesto che il conduttore leggesse una precisazione sui contenti della trasmissione (dedicata alla vicenda Mills e al rinvio a giudizio di Berlusconi) e su alcune affermazioni dello stesso Santoro. Santoro non ha esaudito la richiesta, perché arrivata in chiusura del programma.

Una telefonata dell'ex premier è poi arrivata direttamente al presidente Petruccioli ed è probabilmente rimbalzata su Santoro, il quale ha affermato che "al presidente Berlusconi è stato rinnovato l'invito a partecipare alla trasmissione offrendo la più ampia disponibilità ad accogliere le richieste di rettifica correttamente formulate. Ribadiamo che i soggetti esterni non possono deformare a loro piacimento un programma". La lettura del fax di precisazioni di Berlusconi è poi stata fatta nella puntata del 9 novembre.

Trascuriamo, per motivi di gusto, il caso della "gnocca senza testa" riferito a Rula Jebral (anche se il caso è servito molto a far parlare del programma), per soffermarci sui costi di 'Annozero'. Antonio Marano, direttore di RaiDue, ha investito sul programma 130 mila euro a puntata, escluso lo stipendio di Santoro (secondo quanto scritto sul "Il Tempo"), che però è un 'interno' Rai. Il programma conterrebbe due break e nove spot pubblicitari da 30 secondi (per 63 mila euro l'uno, in base al listino Sipra) e quindi ne incasserebbe, nominalmente, più di cinquecentomila.

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