L’Associazione dei Produttori Televisivi protesta per la situazione di incertezza e difficoltà in cui si trova il settore della fiction Tv, in particolare per la mancanza di un interlocutore preciso in Rai.
I produttori di fiction riuniti nell'APT hanno minacciato una giornata di "sciopero" se, nelle prossime riunioni del consiglio di amministrazione della tv pubblica, non verranno sciolti i nodi che li riguardano. Il settore della fiction Tv versa da tempo in una situazione di difficoltà e di incertezza non solo sul versante della Tv pubblica ma anche di quella privata (Mediaset) che negli ultimi tempi ha tagliato un po' in tutte le branche di attività.
Il primo nodo, di difficile soluzione, riguarda la struttura Rai in cui dopo l'addio lo scorso luglio di Stefano Munafò dalla direzione di Rai Fiction manca oltre che un responsabile per il settore, anche un serio piano di investimenti.
La protesta è il frutto di un'assemblea tenutasi la settimana scorsa.
Sergio Silva, presidente dell'APT, Associazione dei Produttori Televisivi, ha spiegato che "malgrado il successo del genere, sempre crescente sia in Rai che in Mediaset, da quasi un anno si è giunti alla paralisi di progetti decisionali e operativi della Rai dove da quattro mesi manca un responsabile e non c'è alcuna certezza. Una situazione incresciosa, con il paradosso di produzioni come la nuova serie di "Un medico in famiglia", che vanno avanti solo perché il produttore si espone personalmente per molti miliardi. Una situazione inaccettabile". "In risposta - ha continuato Silva - ci arrivano solo chiacchiere, eppure basta vedere i palinsesti: cosa sarebbe successo in Rai se la scorsa settimana non ci fosse stata la fictionO".
Quello della fiction è un settore che dal 1996 ad oggi ha triplicato investimenti e risultati e che conta circa 2000 lavoratori. Nel 2002 le ore di fiction trasmesse sono state 750 e se lo sviluppo continuasse risolvendo le attuali "incognite", sarebbe realistico pensare che nella stagione 2003-2004 si possa arrivare a 1000 ore di programmazione con 400 milioni di euro di investimento.