Dopo molti problemi, contrasti e timori, si rasserena la situazione a Sardegna 1. L’editore Giorgio Mazzella revoca ogni proposito di licenziamenti e raggiunge un accordo con i sindacati per un contratto di solidarietà.
Crisi rientrata a Sardegna 1. Dopo oltre 26 mesi di trattativa tra editore e dipendenti e la minaccia di 4 licenziamenti (prima la procedura era partita, poi c'era stata una sospensione), ora definitivamente revocati, si è giunti ad un accordo tra le parti. La trattativa è stata dura ma alla fine i 4 giornalisti che avevano ricevuto le lettere di licenziamento sono riusciti a conservare il loro posto di lavoro, grazie alla mediazione del sindacato dei giornalisti con l'interessamento di Franco Siddi e dell'Associazione Stampa Sarda con Francesco Birocchi e dei sindacati Slc Cgil, Uilcom Uil.
L'editore ha accettato le proposte avanzate dai sindacati, le quali prevedono che a farsi carico della crisi dell'emittente siano tutti i dipendenti, giornalisti, tecnici e impiegati, con contratti di solidarietà che comportano la rinuncia da parte di tutti i dipendenti a parte degli stipendi per salvare l'emittente e permettere alla stessa di recuperare risorse preziose.
Riportiamo ora di seguito le due lettere fatte pervenire alla stampa dai dipendenti e dall'editore di Sardegna 1 all'indomani della chiusura dell'accordo sui cessati licenziamenti. Partiamo ai dipendenti:
“I dipendenti amministrativi,tecnici e giornalisti di Sardegna 1 hanno raggiunto l'accordo con l'editore, Giorgio Mazzella, per l'applicazione all'interno dell'azienda del contratto di solidarietà. Preso atto della crisi economica generale e della difficoltà create dall'avvento del digitale terrestre, i dipendenti condividono la sfida dell'editore per il rilancio dell'attività. Si è assieme deciso di scegliere una strada che consente di superare il difficile momento e permette a tutti di conservare il posto, senza incidere sulla qualità del lavoro. L'idea è quella che tutti assieme, lavorando nella stessa direzione, con rinnovato impegno, si possano raggiungere risultati positivi. Apprezziamo in tal senso la scelta della proprietà di non depotenziare la redazione centrale e di proporre un piano di rilancio dell'emittente. Questo percorso viene ritenuto fondamentale dai dipendenti per dare all'azienda la possibilità di mantenere gli stessi livelli di qualità offerti sino ad oggi e di essere pronta con lo stesso organico e le stesse potenzialità ad affrontare le sfide del mercato editoriale. Un risultato raggiunto grazie allo sforzo dell'editore Giorgio Mazzella e al contributo di Cgil, Uil, Associazione della Stampa Sarda e Fnsi nella gestione della vertenza. Dal confronto l'emittente esce più solida, rafforzata dalla consapevolezza che solo con l'apporto di tutte le sue componenti si può vincere la sfida. Si ringrazia infine l'opinione pubblica per l'attenzione riservata alla nostra emittente”.
Ecco la risposta dell'editore:
“Ho letto con grande piacere la lettera scritta da tutti i giornalisti, gli amministrativi ed i tecnici di Sardegna 1 e vi ringrazio per la fiducia che mi avete dimostrato nell'accogliere la sfida che consentirà di avviare insieme un percorso strutturato per il rilancio della “nostra” azienda televisiva. Ci tengo a precisare che ho percorso tutte le strade alternative prima di arrivare con profondo rammarico alla scelta di dover applicare, per la prima volta il contratto di solidarietà. So che i tagli sono sempre impopolari e comprendo il grande sacrificio che la strada che abbiamo scelto di percorrere comporta per tutti i dipendenti di Sardegna 1, ma so con certezza che è l'unica che consentirà all'azienda, con la collaborazione di tutti voi, di superare il difficile momento di crisi che stiamo attraversando, garantendo la continuità aziendale e i livelli occupazionali, senza compromettere il livello della qualità dei servizi offerti. La storia ci insegna che ogni periodo di crisi rappresenta un'opportunità di migliorarsi, di superare i propri limiti, di ottimizzare l'efficienza, di trovare strade alternative e nuove strategie e sono certo che, se saremo capaci di lavorare insieme, ragionando con una logica di sistema, lo sforzo e l'impegno di ogni singolo individuo darà un contributo attivo al successo della nostra impresa e ci consentirà di essere pronti ad affrontare con successo le sfide del nuovo mercato editoriale. Credo infatti che oggi come non mai, per la ripresa economica del nostro Paese, sia necessaria una forte collaborazione tra imprese, dipendenti, organizzazioni sindacali, governi e società civile per far fronte alla complessità della crisi in un processo di globalizzazione come quello che stiamo vivendo e tutti gli attori in causa devono fare la loro parte perché il processo di crescita non si fermi. Colgo l'occasione per ringraziare tutti i dipendenti, l'Associazione della Stampa Sarda, la Fnsi, la Cgil e la Uil per l'impegno dimostrato nel cercare soluzioni costruttive e condivise in questa dolorosa ma necessaria ristrutturazione aziendale”.