Come previsto il primo canale che sarà ‘ospitato’ nel bouquet digitale della Rai è Sat 2000; per il secondo i giochi si riaprono, con un nuovo bando, dopo che Telefriuli e My-Tv, a sorpresa, non hanno ‘aderito’.
Sarà Sat 2000 ad 'occupare' uno dei due canali del secondo multiplex digitale che la Rai deve affittare a soggetti terzi in base alla legge Gasparri. La decisione era attesa (e preannunciata) da tempo, ma l'ufficializzazione non arrivava mai e anzi l'incertezza si prolungava da tempo, in riferimento almeno al secondo canale dei due in questione, che infatti è stato oggetto, come vedremo, di un altro tipo di decisione.
La Tv dei vescovi italiani, attiva sul satellite dal 1998, l'ha spuntata dopo una lunga selezione alla quale ha partecipato inizialmente una quarantina di editori. Per l'altro canale da affittare, invece, la Rai ha lanciato giovedì scorso, a sorpresa, un nuovo bando di gara: i soggetti interessati dovranno adesso rispondere entro il 13 giugno.
I 'finalisti', cioé i tre soggetti approdati all'ultima selezione, quella dell'offerta economica vincolante con relativo progetto editoriale, erano tre: oltre alla tv cattolica, c'erano My-Tv e Telefriuli.
"In quest'ultima fase - ha spiegato Roberto Sergio, responsabile Nuovi Media della Rai - ci siamo trovati a valutare un'unica offerta, quella appunto di Sat 2000. Telefriuli infatti é 'venuta meno' (chissà perché, visto che si era anche 'vantata' a suo tempo sul collegato quotidiano 'Il Gazzettino' della opportunità che stava per cogliere; Ndr.) e My-Tv ha presentato una lettera in cui informava che erano in corso trattative con altri soggetti per presentare un preciso piano editoriale con la relativa offerta economica. Insomma, ci siamo trovati davanti a un unico candidato con le carte in regola".
A questo punto "il restante 20% della capacità trasmissiva del secondo multiplex che dobbiamo per legge mettere a disposizione, cioé il secondo canale - ha aggiunto Sergio - è stato rimesso in gara: aspettiamo di verificare ulteriori disponibilità dei soggetti che hanno magari già partecipato e offerte di nuovi editori".
In gioco, Sat 2000 ha potuto mettere l'esperienza e le strutture dell'emittente già attiva sul digitale satellitare, che dedica all'informazione il 70% del palinsesto: le nuove trasmissioni in digitale potranno partire da subito, arricchendo così l'offerta Rai di un nono canale, che presumibilmente riprenderà gran parte dei contenuti già presenti sul satellite. "Agli editori - ha spiegato Sergio - viene lasciata piena libertà editoriale, nel rispetto ovviamente dei requisiti previsti dalla legge".
Come ricorda il bando per il secondo canale, già presente sul sito della Rai, alla gara possono partecipare i soggetti abilitati alla sperimentazione in digitale, purché assicurino, tra l'altro, "la diffusione di contenuti di 'particolare valore' e la varietà della tipologia editoriale".
Resta solo da dire, a questo punto, che la questione di questi canali 'ospitati' dalla Rai, pur importante e delicata ma anche ormai in ballo da parecchio tempo, andra così avanti per altri mesi ancora.