Saviano – Fazio: rieccoli!

Il duo si è ricomposto in Rai, come era giusto e ‘doveroso’. Conseguito il risultato in breve, non ci si poteva aspettare anche un programma ‘ad hoc’ di successo, come in precedenza. C’è stato invece ‘Che tempo che fa del lunedì’, con esito un po’ alterno…

La prima puntata di 'Che tempo che fa del lunedì' con Fabio Fazio e Robero Saviano ha raccolto 2.857.000 telespettatori, per uno share del 10,01%, ben lontano dunque dai risultati di 'Vieni via con me', la cui prima puntata in onda l'8 novembre 2010 era stata seguita da 7.623.000 telespettatori, registrando uno share del 25,48%. E anche più basso del 12,6% di share di 'Quello che non ho', lo show andato su La7 lo scorso anno.

Vero è che su RaiUno andava in onda la seconda e ultima puntata della miniserie “Il caso Enzo Tortora - Dove eravamo rimasti”, che ha registrato 5.715.000 telespettatori, per uno share del 20.58%. Dopotutto il 'Che tempo che fa' andato in onda la domenica (prima puntata della decima edizione) aveva registrato un buon esordio in termini di ascolti, con il 12,6% di share e picchi di circa 5.600.000 spettatori superiori al 20% di share (ma c'è sempre la Littizzetto).

La trasmissione di ieri sera ha dunque segnato il ritorno in Rai dello scrittore campano, ritorno che Fabio Fazio ha voluto sottolineare in modo semplice parlando di "una ferita finalmente sanata".
Il nuovo esperimento, che andrà in onda per alcuni mesi ha proposto una 'prima serata breve' dalle 21.10 alle 22.30 in diretta, come di consueto dagli studi del Centro di Produzione Rai di Milano di via Mecenate, che però per l'occasione sono stati ampiamente modificati rispetto alla serata della domenica.
È stata una trasmissione piacevole e intelligente, anche se, forse, meno intensamente coinvolgente rispetto a 'Vieni via con me' o 'Quello che non ho'. Sapevamo che era un mix tra il classico talk show e le esperienze Tv della coppia Fazio-Saviano degli ultimi anni, con uno spazio dedicato allo scrittore e le tradizionali interviste di Fazio a personaggi della cultura, della politica e dello spettacolo.

E così è stato: un giusto mix fra parole, racconti e interviste. Eppure è parso mancasse qualcosa: ci sarebbero voluti più personaggi e dunque più storie? O forse sarebbe semplicemente dovuto durare un po' di più? O forse, ancora, mancavano la musica e le immagini a sottolineare le parole? O forse Saviano qui non era il 'clou' di uno spettacolo costruito apposta per lui, come in passato?

La scenografia era essenziale, anche se il vidiwall fatto da quelle strisce che si aprono come tende è sempre molto affascinante; cambiavano solo i toni di colore e di luce, forse anche questa troppo fioca. Lo studio, però, era comunque molto bello, potremmo dire elegante con il pubblico messo a cerchio rispetto al palco, ma senza essere “prorompente”, anzi sistemato come ad accogliere gli ospiti per ascoltarli meglio.

Forse un po' poco incisivo (anche se riesce sempre a far sorridere grazie anche al suo fare sornione e alla sua fisicità) l'intervento di Paolo Rossi, cui viene affidata la 'comicità del lunedì', e che ieri ha parlato della spending review che una famiglia italiana è costretta a fare per la crisi!
Altro appuntamento fisso è quello con l'editoriale di Massimo Gramellini, vicedirettore de 'La Stampa', che ieri ha commentato col suo sguardo ironico non i fatti ma i personaggi della settimana.

Aniello Arena, il detenuto attore chiamato da Matteo Garrone come protagonista per il film 'Reality', ha fatto uno degli interventi più toccanti. Fra gli altri sono intervenute poi Maddalena Rostagno (figlia di Mauro Rostagno, il giornalista ucciso nel 1988 in un agguato mafioso nei pressi di Trapani) e Alexandra Martino un'ex operaia della Fiat.

L'intervista di Fazio (poco convincente sia nelle domande che nelle risposte) è stata, invece, dedicata al Cardinal Ruini (forse ci voleva il supporto della Littizzetto).

Magistrale invece il racconto finale di Saviano sulle 'abilità diverse', che ha letteralmente incantato. Saviano parte con due tabelle che messe a confronto fanno accapponare la pelle: i rimborsi spese della Regione Lazio - quelli al centro dello scandalo - paragonati con le spese per il sociale della stessa Regione, che in 4 anni si sono ridotte a un decimo, esattamente l'opposto dei fondi per i gruppi politici. Questo significa, tra le altre cose che nelle scuole sono state ridotte le ore per l'assistenza ai disabili.

“Quando si parla di diversamente abili si pensa che sia un modo gentile per dire handicappati e invece significa abilità diverse, abilità che il normodotato non ha”. Saviano ha citato le Paraolimpiadi e poi ha raccontato la storia di Michel Petrucciani, uno dei maggiori jazzisti del secolo scorso affetto da osteogenesi imperfetta, ossia sindrome delle 'ossa di cristallo'. E ancora una volta, con sommo piacere, si riscopre che, per quanto si possa partire prevenuti, una cosa è certa: non ci si stanca mai di ascoltarlo. Sempre appassionato e vero, mai retorico o banale.

Di scarso impatto invece il duetto finale di Fazio con Paolo Rossi sul leit motiv 'Quelli che'.... Piuttosto che leggere così spudoratamente e in modo impacciato dal gobbo era meglio lasciar perdere o forse prepararsi meglio… Si vedrà lunedì prossimo. Anche se, per la cronaca, lunedì 8 ottobre Fazio e Saviano su RaiTre non avranno vita facile, dovendosi confrontare con Adriano Celentano su Canale 5.

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