È ormai all’ordine del giorno anche sulla stampa nazionale il problema delle Rtl locali, che sono sotto seria minaccia di chiusura, con conseguenti possibili licenziamenti, soprattutto nell’ambito del personale giornalistico.
La scorsa settimana ci sono stati comunicati di protesta e persino occupazioni di sedi,in Sicilia, mentre è intervenuta la Fnsi a tutela dell'occupazione.
Il problema, come abbiamo già sottolineato in passato nell'ambito di queste notizie su Internet della nostra rivista, deriva dal fatto che queste iniziative editoriali - che non sarebbero direttamente collegate a Rtl 102.5, anche se molti pensano il contrario - usano appunto lo stesso nome di Rtl, cosa espressamente vietata dalla legge che anzi, in questo caso, è stata in qualche modo "emanata ad hoc", poiché un'emittente locale, come sono le varie "Rtl regionali", non può usare la denominazione di una stazione nazionale.
Di qui la decisione, che sembra essere stata presa ma da chi, se le emittenti sono autonomeO Da tutte insieme in contemporaneaO, dopo le contestazioni dell'Authority e la sconfitta in sede di giustizia amministrativa, di chiudere queste esperienze, cessando anche l'attività delle redazioni locali, che si erano ben organizzate in questi mesi.
Ma la situazione si è subito complicata per le proteste dei licenziandi e le polemiche susseguenti.
Di qui lo scoppio di un "caso" che promette di durare a lungo.