Screen Service – Tivuitalia: sarà battaglia?

Un articolo del ‘Sole 24 Ore’ esamina con attenzione l’attuale situazione del gruppo bresciano, dove quel che interessa di più sembra essere proprio l’operatore di rete Tivuitalia.

Ecco l'articolo comparso nei giorni scorsi sul nostro 'Il Sole 24 Ore', a firma di Simone Filippetti:

“A ogni primavera Cara Goldenberg, giovanissima investitrice americana, va all'attacco con il suo fondo Permian. L'anno scorso si era lanciata contro il colosso Mediaset per le torri di Dmt. Poi l'ex allieva di Warren Buffett si era eclissata. Adesso torna alla carica, ma stavolta con un obiettivo meno ambizioso, Screen Service.
La società è, in piccolo, una Cisco della Tv, produce gli apparati per il digitale terrestre. Solo che il Cda si è dimesso dopo un esposto alla Consob dei sindaci e che i soci sono ai ferri corti…

(Ora) si vota e sarà un'assemblea infuocata perché ci sono tre liste (quella del fondo Opera, di Finext e di Cara Goldenberg) che si disputano il controllo. E già questa è un'anomalia, per un'azienda dove c'è già un socio di maggioranza sopra il 30%, Opera, che però al momento non ha un suo Cda. Le minoranze sbraitano e accusano l'attuale proprietario: più che una 'mala gestio', una 'nulla gestio'.
A nove mesi non ha ancora predisposto un piano industriale.

«L'unica cosa che ho rifiutato alla signora Goldenberg - replica Michele Russo di Opera - è un concerto sulle liste, cosa peraltro illegale in Italia».

La storia di Screen Service è un addentellato del crack del fondo Cape di Simone Cimino (finito in carcere). Il fondo Opera ne è diventato proprietario senza spendere un euro: il Tribunale gli ha affidato tutto l'ex portafoglio di Cape dopo che il fondo è finito in dissesto. Sullo sfondo del braccio di ferro tra le liste, però, c'è chi intravede la sagoma di Tarak Ben Ammar. Quello che fa gola di Screen Service non sono le infrastrutture per il segnale Tv: il tesoro nascosto è Tivuitalia, che ha un multiplex. Con la fame di banda che aumenta di continuo (l'HD Tv sta diventando lo standard e assorbe tanta capacità trasmissiva), quel multiplex vale oro, mentre oggi tutta Screen Service vale appena la metà dei soli costi di costituzione.

E qui potrebbe entrare in gioco Ben Ammar: tra i candidati della lista di Opera compare Fabrizio Redaelli, che è anche sindaco della casa Eagle Pictures e di Prima Tv (concorrente diretto di Tivuitalia), società di proprietà del finanziere franco-tunisino. Il sospetto che la Goldenberg avanza è che «si vuol far perdere valore a Screen Service così poi qualcuno si può comprare Tivuitalia a prezzi da saldo». «Cattiveria - replica Russo - , non ho mai incontrato Ben Ammar, Redaelli è un profesionista stimato. Chiaro che se Ben Ammar o altri facessero un'offerta, io la valuterei».

Permian, che si è affidato a Georgeson (già al lavoro su Impregilo per conto di Salini), si sta organizzando per dare battaglia in assemblea: un primo risultato è che due proxy solicitors hanno invitato i loro clienti a votare per la Goldenberg, che ha il 6%, e mettere Opera in minoranza. «Curioso che voglia fare pulizia chi era già nel vecchio Cda» chiosa Russo.

C'è poi il terzo incomodo: la lista di Finext, che ha il 12 per cento. La battaglia è iniziata”.

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