Seat-Tmc: mille sviluppi

Non è naturalmente finita con la sentenza negativa dell’Authority di Enzo Cheli la vicenda Seat Telecom – TeleMontecarlo.

Il grande appuntamento dei prossimi giorni è quello con la sentenza del Tar, che potrebbe annullare il divieto opposto dall'Autorità (o meglio sospenderne gli effetti), permettendo così ai decisi Colaninno e Pelliccioli di andare avanti ugualmente in un'operazione che poi, a cose fatte, sarebbe difficilissimo fermare davvero.

A dare una mano al "duo neo-televisivo" è venuto il parere dell'Antitrust di Tesauro che, come si prevedeva, ha detto sì all'operazione Tmc, assoggettandola però ad alcune condizioni anti-monopoliste che Telecom ha subito detto di accettare.

E poiché, alla fin fine, anche l'Authority di Cheli non aveva osteggiato di per sé l'"operazione Terzo Polo" ma aveva semmai avvertito che era opportuno e necessario, per realizzarla, cambiare la legge, non è del tutto escluso un "blitz" del Governo, che avrebbe i poteri per intervenire sulla base della legge Maccanico, ma deve valutare se affrontare in chiusura di Legislatura le certissime furibonde ire del Polo in proposito.

Sembra di capire che un decreto del Governo (a proposito del quale Cardinale non pare certo entusiasta) sarebbe "l'estrema risorsa" a disposizione nel caso il Tar non concedesse la sospensiva.

Intanto, fra mille polemiche, il 1138 si arena in Commissione al Senato, come previsto, il Polo ricorre all'ostruzionismo stretto, la maggioranza tenta di conseguire almeno qualche risultato (e porta avanti, alla meglio, in parallelo, il provvedimento sul conflitto d'interessi) ma appare, come sempre, incapace di fare gran che.

Come dicevamo la settimana scorsa, il Terzo Polo Tv resta tuttora poco più che un'utopia.

E l'idea che si possa realizzarlo con un possibile futuro Governo Berlusconi appare quasi come una speranza nei "miracoli", peraltro, evidentemente, sempre possibili.

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