Era nell’aria, a significare che sono proprio cambiati i tempi. La striscia di commento serale di Giuliano Ferrara dopo il Tg1 senza Berlusconi al governo non aveva più molto senso. Infatti, è bastata una puntata saltata per far finire tutto…
Ormai non ci sono dubbi. “Qui Radio Londra” non andrà più in onda su RaiUno. Se c'era qualche dubbio a fugarlo è stato lo stesso conduttore della striscia serale che a Radio 24, ospite di Alessandro Milan per parlare del caso Sallusti, senza eufemismi ha “spiegato” perché il suo programma non andava più in onda . Alla domanda «Perché non va in onda 'Qui Radio Londra'?», il direttore del Foglio, irritato, ha risposto: «Non vado in onda perché non ne ho voglia». E poi, a mezza bocca: «Sono cazzi miei».
Prima dell'intervista a Radio24 Ferrara, interpellato su destino del programma aveva ringraziato i collaboratori dicendo poi “non chiedo altro che questo: essere lasciato in pace. Mi infastidisce anche solo l'idea di essere trascinato in una rissa a sfondo televisivo. Fine delle trasmissioni. Punto”. Per chiudere poi con “Sono oggetto di un grottesco e prolungato mobbing da parte di un funzionario Rai. Tutti lo sanno. È un problema piccolo piccolo, una perdita di tempo”. Il funzionario Rai sarebbe, secondo molti, il direttore di RaiUno Mazza che tempo fa aveva tentato di spostare il programma nel daytime.
Alla base della scelta di non andare in onda, appunto i contrasti con il direttore di RaiUno, Mauro Mazza, che aveva deciso di non trasmettere la prima puntata della nuova stagione dedicata a Renata Polverini, in quanto era stata registrata prima delle dimissioni del presidente della Regione Lazio e a suo avviso conteneva affermazioni ormai superate dagli eventi. Da qui sarebbe derivata la scelta di Ferrara (passata anche tramite un colloquio con il direttore generale Gubitosi che sarebbe stato piuttosto burrascoso) di non registrare il programma neanche nei giorni successivi. Alcuni rumors, invece, dicono che la Rai avrebbe colto il primo pretesto per liberarsi del giornalista che, cambiato il vento al governo, iniziava a diventare scomodo.
La striscia quotidiana dopo Tg1 "Qui radio Londra", era stata voluta - sembrerebbe - direttamente da Berlusconi, allora presidente del Consiglio anche come degno “seguito” (nel palinsesto) del Tg firmato Minzolini. Blindato il contratto che pagava la striscia di cinque minuti (in onda dalla primavera 2011) molto cara: compenso da 1,5 milioni di euro per tre anni, con contratto che sarebbe cessato nella primavera del 2013 ma con opzione di proroga di un anno (di qui i tre anni complessivi). Ma, come tutti i contratti che si rispetti, sarebbe prevista - sempre secondo rumors - anche una penale in caso di inadempienza. Si tratta ora forse di capire chi è l'inadempiente, Se la Rai che non ha mandato in onda la puntata sulla Polverini, o Ferrara, che si è rifiutato di andare in onda dopo “l'incidente”.