Il locomotore di Andora già tornato oggi sui binari è l’ultimo degli elementi negativi di un Festival di Sanremo che quest’anno non è riuscito a creare la giusta atmosfera e ha vivacchiato con ascolti mediocri. Fazio ha fatto del suo meglio ma stavolta non ha ‘incantato’.

La quinta e ultima serata del Festival di Sanremo 2014 è stata vista su RaiUno da una media di 9 milioni 348 mila spettatori (43,51 per cento di share). La serata finale del 2013 era stata vista invece da una media di 12 milioni 997 mila spettatori (53,80 per cento di share). Calo ancora più accentuato rispetto all'edizione 2012 quando la media ponderata della finale fu di 13 milioni 387mila spettatori e share del 57,43%.
La prima parte del programma di sabato sera ha raccolto 10 milioni 415 mila spettatori (41,09 per cento di share), la seconda parte 7 milioni 42 mila spettatori (share del 53,45 per cento).
La media di ascolti dell'intera edizione 2014 del Festival è stata di 8 milioni 763 mila spettatori con il 39,32 per cento di share: il calo complessivo è di 3 milioni 173 mila spettatori e 7,94 punti percentuali di share rispetto allo scorso anno (11 milioni 936 mila spettatori, share del 47,26 per cento).
E il crollo degli ascolti del Festival di Sanremo con il peggior risultato dal 2008 - scrive 'Repubblica' - «rischia di costare caro alla Rai. E così quella che per i vertici Rai doveva essere la prima edizione in utile della manifestazione si sta trasformando in un boomerang. Colpa dello share sceso sotto il 40% (peggio accadde solo a Pippo Baudo nel 2008 e a Simona Ventura nel 2004) con un'emorragia di oltre tre milioni di telespettatori. Abbastanza per costringere la concessionaria pubblicitaria di Viale Mazzini a risarcire gli investitori che avevano scommesso su Sanremo: nessuna restituzione monetaria, ma passaggi gratuiti in televisione per circa 6 milioni. D'altra parte la raccolta pubblicitaria record per il Festival (23 milioni al consuntivo dell'ultima serata cui vanno detratte le commissioni d'agenzia del 15%) era stata trainata dal successo di ascolti ottenuto lo scorso anno da Fabio Fazio: nell'arco delle cinque serate lo share medio aveva superato il 47%. E per quest'anno Rai Pubblicità aveva promesso uno share medio del 45% a sponsor e investitori e che adesso sarà chiamata a compensare gli investitori con la cessione di nuovi spazi gratuiti sulle reti Rai generando una serie di mancati incassi interamente imputabili come costi di Sanremo. E così dalla raccolta netta di 20 milioni andranno detratti 6 milioni di nuovi spot gratuiti per gli inserzionisti nel corso dell'anno che porteranno la raccolta effettiva di Sanremo a 14 milioni: 4 in meno dei 18 spesi per la manifestazione».
La Rai nega però il passivo, in un suo comunicato:
«In relazione ad informazioni erronee e prive di fondamento pubblicate oggi su alcuni quotidiani, si chiariscono - come già fatto nei giorni scorsi - i costi ed i ricavi del Festival di Sanremo 2014. A fronte di costi per l'intera manifestazione 2014 pari a € 18 milioni (11 milioni Rai e 7 per il costo della Convenzione con il Comune di Sanremo), i ricavi sono i seguenti: Ricavi pubblicitari lordi di € 23.700.000 pari ad un ricavo netto di € 20.140.000. Ricavi netti da vendita biglietti del Teatro Ariston pari a € 600.000. Il totale dei ricavi netti Rai è stato quindi di € 20.740.000.
È pertanto non veritiero e fuorviante affermare che non vi sia un saldo attivo per questa edizione della manifestazione sanremese che è stato invece di € 2.740.000. Non corrisponde neanche a verità che Rai Pubblicità procederà a compensazioni con i clienti pubblicitari in relazione agli ascolti del Festival che hanno invece confermato l'eccezionalità dell'evento televisivo sebbene con una riduzione degli ascolti rispetto alla edizione precedente. Nel consueto rapporto di mercato tra investitori e concessionaria pubblicitaria non sono infatti previste modalità di recupero dell'investimento compiuto sul Festival».
Eppure non è che si possono fare rimproveri di chissà quale genere a Fazio e alla Littizzetto, che hanno riempito di cose, persone e situazioni, anche di valore, tutte e cinque le serate, è forse - più semplicemente - che non tutte le ciambelle riescono con il buco e che anche per Fabio Fazio - che finora le aveva indovinate (quasi) tutte, forse è giunto il momento di fermarsi un attimo, di ripensare formule e impostazioni, di ritrovare smalto e fantasia. Quel che di liturgico (e non è poco) hanno i suoi programmi potrebbe ora essere venuto un po' a noia nel pubblico e lo stesso forse vale per la presunta trasgressione della Littizzetto.
Comunque sia, è finita e si torna al solito tran tran televisivo.
Non vi abbiamo proposto in questa edizione una valutazione delle canzoni in gara. Rimediamo parzialmente con i voti che seguono, sempre a cura del grafico di Millecanali ed assieme esperto musicale Luca Rovelli.
ARISA: 8 - Bel brano ma non il migliore della sua "storia" discografica (rimane di gran lunga inferiore al brano "la notte"). Vocalmente sempre impeccabile.
GUALAZZI: 8 - brano coinvolgente con un bel coro gospel di contorno. Musicalmente Gualazzi non si discute e sembra migliorato anche dal punto di vista vocale… Forse non l'ho capito io, ma "spiderman" era proprio indispensabile?
RUBINO: 6 - Direttamente da Sanremo giovani 2013. Forse una delle canzoni meno "sanremesi". Sul palco sembra essere stato morso da una tarantola… Forse un po' esagerato.
RENGA: 7 - Grande favorito e primo in classifica all'inizio della serata finale arriva a Sanremo con un brano scritto da Elisa. Potevano fare di meglio entrambi…
NOEMI: 6,5 - Noemi si presenta con una bella canzone (al contrario, a detta di qualcuno, dei suoi vestiti) ma la sua voce, sempre dal timbro inconfondibile, in qualche punto la "tradisce".
PERTURBAZIONE: 5 - Canzone semplice e orecchiabile.
CRISTIANO DE ANDRE': 8 - Dei due, decisamente molto più bello il brano "Invisibili" eliminato dal pubblico. Ma anche la seconda canzone è emozionante. Che sia riuscito finalmente a uscire dall'ombra del padre?
FRANKIE HI NRG: 4 - Non mi piace il genere ma il testo/parlato della canzone (eh sì, perché il cantato non c'è) è interessante.
GIUSY FERRERI: 5 - Brano particolare ma non del tutto convincente.
SARCINA: 5 - Un brano degno della tradizione delle Vibrazioni (ma senza le Vibrazioni)… La sensazione è quella del “già sentito”, nessuna novità.
PALMA: 6,5 - Canzone in stile anni '50 ma con un bell'arrangiamento. Molto orecchiabile ma che ricorda tantissimo le canzoni di Nina Zilli (che se non sbaglio infatti è co-autrice)…
ANTONELLA RUGGIERO: 6 - La "signora" del Festival: elegante, di gran classe, vocalmente precisa e sempre emozionante. Peccato che la canzone non sia proprio delle migliori.
RON: 6 - Brano dal sapore country e molto carino ma lontano chilometri dalla qualità dei brani a cui Ron ci ha abituati negli anni ('Vorrei incontrarti tra cent'anni', 'Il gigante e la bambina' e 'Una città per cantare', per citarne solo alcuni).
Solo due parole sul vincitore delle nuove proposte… No comment, è un altro rapper che mi auguro (almeno per lui) non faccia la stessa fine dell'ultimo vincitore di 'Amici' (Moreno, anch'egli un rapper).
Ma eccoci agli ultimi due approfondimenti sugli ascolti di Vivaki Italia, che scrive intanto quanto segue:
«Il trend negativo della 64esima edizione del Festival di Sanremo si conferma anche nella quarta e quinta serata senza alcuna inversione di tendenza. La quarta serata è stata seguita in media da 8.188.109 spettatori, la quinta da 9.347.590, rispettivamente - 29% e - 28% in confronto alle rispettive puntate del 2013. Complessivamente, l'edizione 2014 ha perso il - 27% di ascolti in confronto al 2013. L'assenza di elementi originali rispetto all'edizione precedente ha portato i telespettatori a non affezionarsi al format: dopo la prima puntata si è assistito a un calo di ascolti che si è inevitabilmente trasmesso anche alle altre serate.
In termini di share il quarto appuntamento con il Festival ha ottenuto solo il 38% contro il 48.2% dell'anno precedente, in una serata caratterizzata da controprogrammazione debole e con un'unica nota positiva per le Tv digitali, che hanno raggiunto complessivamente il 31% di share.
La finalissima ha guadagnato circa 1 milione di spettatori in più rispetto alla serata precedente, grazie anche alla presenza di Maurizio Crozza e Ligabue tra gli ospiti d'onore. Tuttavia, in termini di share, il risultato della finale (43.5% di share) è stato il più basso della storia del Festival da quando c'è Auditel.
Cali a doppia cifra per i break pubblicitari sia della quarta che della quinta serata».
Per un'analisi più approfondita, andate a questo link
Vivaki ascolti quarta e quinta serata Sanremo 2014
E, per chiudere davvero, arrivederci a Sanremo 2015!