Sì definitivo alla fusione Stream-Tele+

Sky Italia nascerà e entro pochi mesi sarà l’unica piattaforma satellitare di pay-tv presente sul territorio italiano. L’Antitrust di Mario Monti, come era nelle attese, ha detto “sì”.

Finalmente è arrivata al traguardo la fusione tra Stream e Tele+, le due pay-tv italiane, che daranno vita a Sky Italia, la nuova tv a pagamento che farà capo alla News Corp di Rupert Murdoch.

L'Antitrust europeo di Mario Monti ha infatti annunciato ufficialmente nel pomeriggio di ieri l'atteso via libera condizionato all'operazione di acquisto da parte di Stream della pay-tv concorrente Tele+ (ex Canal Plus del gruppo Vivendi), che condurrà appunto alla nascita della nuova emittente, partecipata al 19,9% da Telecom Italia.

Agli attuali abbonati di Tele+ e Stream non resta quindi che mettersi il cuore in pace, anche se per il momento non succederà assolutamente nulla; tutti continueranno a ricevere sui rispettivi decoder la programmazione prevista dal loro attuale abbonamento sino al lancio dei servizi e contenuti della nuova pay-tv, previsto comunque per i mesi estivi, prima dell'avvio del prossimo campionato di calcio.

Tra le condizioni poste dalla Commissione europea spiccano gli impegni relativi ai contenuti che garantiranno, per esempio, che i film di grande richiamo, le partite di calcio e gli altri diritti su eventi sportivi siano disponibili e contendibili sul mercato.

Newscorp rinuncerà ai diritti esclusivi relativamente a tali contenuti per la trasmissione non satellitare. Gli operatori via cavo, DTT e Internet, potranno così acquisire i contenuti direttamente dai proprietari dei diritti (per esempio produttori cinematografici, club calcistici, altri proprietari di diritti sportivi).

I concorrenti non satellitari potranno inoltre acquistare i contenuti premium da Newscorp attraverso un'offerta all'ingrosso basata sul cosiddetto principio del "retail minus" (prezzo all'utente meno una determinata percentuale). L'accesso ai contenuti, inoltre, sarà facilitato anche per i concorrenti satellitari potenziali, permettendo ai proprietari dei diritti di rescindere unilateralmente senza penali i contratti in corso con la futura Sky e limitando la durata dei futuri contratti (2 anni per i club calcistici e 3 anni per i produttori cinematografici).

Sempre per facilitare l'ingresso sul mercato di concorrenti satellitari, Newscorp si è impegnata a non boicottare i cosiddetti diritti di seconda visione dei film. E, ancora, Newscorp concederà l'accesso alla propria piattaforma ai concorrenti satellitari ed offrirà tutti i servizi relativi a condizioni "eque e ragionevoli".

Newscorp si è altresì impegnata a cedere le attività di radiodiffusione terrestre digitale ed analogica di Tele+ e a non intraprendere ulteriori attività DTT né come rete né come operatore al dettaglio.

Newscorp ha proposto una procedura di arbitrato per garantire l'attuazione effettiva degli impegni. Questo sistema arbitrale prevede un ruolo importante per l'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni per le questioni di sua competenza secondo la legge italiana e per il controllo del funzionamento dell'offerta all'ingrosso.

Gli impegni resteranno in vigore fino al 31.12.2011, a meno che, su richiesta di Newscorp, la Commissione non decida di abbreviarne la durata perché le condizioni di concorrenza non ne giustificano più la sussistenza.

Nessuna condizione invece per la presenza al 19,9% di Telecom Italia nella nuova pay-tv, anche se, secondo Monti, sulla presenza di Telecom Italia nella piattaforma a pagamento verrà mantenuto un "occhio molto attento".

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