Sky: DTT o no?

Sempre più insistenti le voci che danno Sky in procinto di ottenere dall’Europa l’anticipo della possibilità di operare in digitale terrestre. Ma sarebbe una vera ‘rivoluzione’ e in Italia monta l’agitazione negli altri gruppi televisivi e nel Governo…

Da qualche tempo è 'il quotidiano 'MF' a portare avanti l'argomento. Ecco le notizie più recenti sul tema:

«La Commissione europea si appresta a dare a Sky il via libera per operare nel 2010 sulla piattaforma digitale terrestre. La notizia, che 'MF-Milano Finanza' è in grado di anticipare, sta già suscitando un piccolo terremoto in Italia dove sono in allerta i piani alti di Palazzo Chigi, la Rai e Mediaset, pronti ad andare sulle barricate.
La conferma, indiretta, di una scelta così clamorosa giunge dal fatto che nei giorni scorsi gli uffici del commissario alla Concorrenza, Joaquin Almunia, hanno comunicato formalmente alle autorità italiane l'avvenuta notifica da parte di News Corp "di una formale richiesta di revisione degli impegni" assunti nel 2002 dal colosso guidato da Rupert Murdoch al momento in cui gli fu permesso di operare come monopolista sulla piattaforma satellitare.
Queste condizioni però, spiega un articolo di 'MF', a detta degli uomini di News Corp, sarebbero diventate troppo pesanti e punitive in presenza, riferiscono alcune autorevoli fonti della Commissione, "di un cambiamento quantitativo del mercato televisivo italiano". In pratica Sky sostiene che, pur essendo monopolista al 98% sulla piattaforma satellitare, il veto imposto da Bruxelles a operare sul digitale terrestre (13 milioni di decoder gia' installati in Italia e 23 milioni a fine 2011) non prima del 2012 sarebbe da considerarsi superato.
La Direzione generale concorrenza dell'Ue, guidata da Alexander Italianer, dopo aver avviato nei giorni scorsi una procedura di interservice consultation con tutti gli altri membri del governo europeo, si è chiusa nel più rigoroso riserbo per valutare la richiesta. Il brutto, per Mediaset e per la Rai, dove pare ci sia grande agitazione, è che gli uomini di Almunia hanno comunicato all'Italia che non procederanno ad alcuna consultazione pubblica con le parti interessate, cioè tutte le aziende, grandi e piccole, che operano nel settore in Italia. Decideranno in solitudine. E sembra proprio per il sì».

Non a caso in serata l'Adn Kronos usciva con la seguente notizia:

«Il viceministro alle Comunicazioni Paolo Romani ha incontrato il commissario europeo alla concorrenza Joaquim Almunia per capire la posizione della Ue sulla richiesta di Sky di potere entrare come operatore di rete e fornitore di contenuti premium nel digitale terrestre prima della scadenza imposta da Bruxelles al 31 dicembre 2011.
Di fatto se la Ue abbreviasse la durata degli impegni imposti alla pay tv che fa capo a News Corp, Sky Italia potrebbe con tutta probabilità partecipare alla gara per il dividendo digitale: una competizione su cui, come ha sottolineato il viceministro, la presenza di Sky "potrebbe incidere" dal momento che non si svolge su offerte economiche ma in 'beauty contest'.
Dei 6 multiplex digitali che saranno messi a gara quando l'Autorità per le comunicazioni ultimerà il regolamento 3 sono destinati ai nuovi entranti. Romani, che non è voluto entrare nel merito del confronto avuto con Almunia, si è limitato a ricordare che "ci sono degli impegni attraverso i quali Sky, che è monopolista sul satellite e quasi monopolista sulla pay tv non può e non deve entrare nel digitale terrestre, nè come operatore di rete, nè come fornitore di contenuti a pagamento, fino al 31 dicembre 2011".

Tuttavia l'operatore ha chiesto a Bruxelles di poter anticipare l'ingresso nel settore anche a fronte dell'accelerazione che il passaggio al nuovo segnale televisivo ha avuto in Italia. "Avevamo notizia che qualcosa poteva cambiare in queste condizioni poste a Sky e legittimamente una delegazione italiana si è recata a Bruxelles per capire meglio la situazione" - spiega Romani».

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