Tom Mokridge polemizza con Auditel in merito alla sua proprietà, un tema importante che è finora rimasto “sullo sfondo” di altre più futili polemiche. Allo stesso tempo Sky si muove con una strategia che pare vincente, con i personaggi giusti e con nuove offerte.
Ha approfittato della conferenza stampa sull'evento televisivo dell'anno, il "Fiorello Show" e della conferenza organizzata dall'Upa alcuni giorni fa "Tutto cambia, cambiamo tutto" per lanciare stilettate contro il sistema di rilevazione ascolti dell'Auditel. Sotto accusa la proprietà dell'Audite,l controllata in parte da Rai e Mediaset, accusatore Tom Mockridge ad di di Sky Italia.
"Non è possibile avere una performance dei programmi televisivi - ha detto Mockridge - finché la società di rilevazione è controllata al 60% da Rai e Mediaset, che ne controllano le decisioni attraverso il Cda: è un assetto, quello di Auditel, che riflette un mercato com'era 15 anni fa. Le emittenti tv, tutte, dovrebbero essere sotto il 50% del capitale, lasciando la maggioranza ad altri soggetti. Nel cda potrebbero entrare consiglieri indipendenti, come avviene in altri grandi mercati".
Auditel, considerato uno dei sistemi di rilevazione più avanzati d'Europa ma molte volte nel mirino, è pagato soprattutto da Rai e Mediaset, con l'Upa che fa da garante ma resta labile il confine tra ente controllato e controllore. Manca quindi quel principio di terzietà che vige, ad esempio, negli Usa dove a fare il rilevamento è un ente terzo che viene pagato per il servizio.
A Sky ha risposto direttamente il direttore di Auditel Walter Pancini: "La società ha già modificato lo statuto per consentire l'ingresso di Sky tra i soci; la proprietà di Auditel è basata su un sistema tripartito: un terzo alla Rai, che è in posizione di tutela in quanto Tv pubblica; un terzo alle emittenti private (di cui circa il 27% a Mediaset) e un terzo al mondo della pubblicità. E proprio l'Upa - ha in mano le chiavi di controllo, in quanto nomina il direttore generale ed esprime il presidente e il coordinatore del Comitato tecnico. Rimettere in discussione questo equilibrio vuole dire ridiscutere tutti gli assetti della società, consolidati da 25 anni. In Germania le Tv hanno il 100% dell'Auditel e anche in altri Paesi occupano quote maggiori rispetto all'Italia. Con Sky Auditel ha rapporti assolutamente corretti all'interno del Comitato tecnico, come ha rilevato anche l'Autorità per le Comunicazioni, e ha costruito molte cose, come l'apposito panel per la rilevazione degli ascolti satellitari".
Su 'Millecanali' - va ricordato - abbiamo spesso difeso Auditel (e Pancini) dalle più varie e fantasiose accuse che gli sono state rivolte. Stavolta però la risposta a Mockridge non ci pare soddisfacente. Il motivo è presto detto. Quel che Sky vuole evidenziare è che quel modello di proprietà di Auditel era stato costruito proprio sul duopolio e con lievi modifiche è arrivato intatto fino ad oggi.
Vogliamo essere precisiO La proprietà di Auditel oggi è la seguente: 33% Rai, 26.67% Mediaset, 3.33 Telecom Italia, 3% Frt (in rappresentanza anche delle Tv locali), 20% UPA, 11.5% Assocomunicazione, 1.5 Unicom, 1% FIEG (in qualche modo a tutela dei giornali). Insomma, siamo sempre dalle parti dei due terzi a Rai e Mediaset e di un terzo alle associazioni pubblicitarie, che peraltro in qualche modo 'gestiscono' concretamente la società. Ipotizzare che questo assetto societario possa cambiare a tutela di una maggior indipendenza, anche formale, dell'istituto che rileva gli ascolti, soprattutto in rapporto al fatto che la Televisione stessa, in questi anni, è molto cambiata nel nostro Paese, ci pare assolutamente ragionevole, considerando che comprensibilmente Sky, che nella Tv italiana è ormai fra i protagonisti, vuole contare di più, anche in Auditel. E poi l'idea che i controllori non siano anche i controllati - per chi come noi ha sempre messo il conflitto d'interessi al primo posto - non ci pare affatto peregrina.
Intanto si parla già del prossimo "colpo" di Sky che potrebbe portare nella propria "scuderia" anche Adriano Celentano, come detto da Katryn Fink, direttrice dei programmi di Sky. Nella strategia di Sky in prima posizione c'è SkyUno, in partenza con Fiorello ad aprile.
"La nostra offerta si arricchirà poi di quattro canali innovativi - ha detto Katryn Fink a 'Repubblica' - . L'8 aprile nascerà "Live", dedicato ai concerti: da Vasco Rossi Live in esclusiva, fino a Giusy Ferreri. Poi jazz, pop, rock 24 ore su 24. Editore di "Live" sarà Alessandro Giglio. Da fine maggio SkyUno sarà replicato (un'ora dopo) su quello che oggi è Sky Show. Altri canali partiranno in luglio: uno per bambini (potrebbe essere quel Nickelodeon Jr di cui già si parla; Ndr.), un altro di intrattenimento e divulgazione, un altro ancora si occuperà di musica in una chiave inconsueta".
Elena Romanato e Mauro Roffi