In settimana era intervenuta su questa spinosa questione anche l’associazione Aeranti-Corallo, che, pur schierandosi a difesa di Telecity, aveva auspicato una ‘soluzione positiva’ alla vertenza. E la soluzione, sia pure in extremis e ‘provvisoria’, è alla fine arrivata. Vediamo allora l’interessante articolo in merito apparso ‘La Stampa’, redazione di Alessandria, a firma di Daniele Prato:
“L'Slc Cgil parla di un gol segnato all'ultimo minuto di recupero. E anche se vittoria non è - «anzi, la situazione resta critica» - dice il segretario provinciale Marco Sali - si tira per ora un sospiro di sollievo. Grazie all'accordo sottoscritto l'altra sera ad Assago da sindacati e proprietà del gruppo Telecity, votato a larga maggioranza dai lavoratori dell'azienda, sono stati «congelati» i 69 licenziamenti (su 116 lavoratori sparsi fra cinque sedi) pronti a diventare effettivi dal 6 maggio, allo scadere della procedura. Si andrà avanti coi contratti di solidarietà per tutti, facendo ricorso al fondo di integrazione salariale, fino al 31 dicembre (la proprietà ha chiesto una riduzione massima dell'orario di lavoro fino al 70%, i sindacati al 50%, lo si stabilirà a breve). Sono poi stati concordati l'eventuale passaggio al contratto part time dei lavoratori e l'incentivo all'esodo per chi vorrà lasciare l'azienda. «Da qui dovrebbe derivare un abbattimento del costo del lavoro che speriamo possa far diminuire in maniera drastica il numero degli esuberi. Per ora siamo solo riusciti a rinviarli, guadagnando tempo per trovare una soluzione» - dice Sali.
Ma l'accordo sottoscritto dopo più di cinque ore di confronto (da un lato Slc Cgil, Uilcom Uil, associazione Stampa Subalpina e Fnsi, dall'altro la famiglia Tacchino coi legali) contiene anche altre novità. La prima è la chiusura, dal 1° settembre, della sede di Alessandria, col trasferimento dei dipendenti a Castelletto d' Orba, dove l'emittente fondata da Giorgio Tacchino ha mosso i primi passi nel '76. Chiuderanno il 30 maggio anche le sedi di Torino e Genova, in cui gli esuberi rappresentano a differenza di Alessandria la totalità dei dipendenti: i 6 torinesi andranno ad Assago, i 9 genovesi a Castelletto, fino a fine anno. «Va dato atto all'azienda di aver risposto alle richieste dei sindacati, anche se in extremis - dice Sali - . Siamo all'inizio, ora il confronto entra nel vivo». Si è chiesta al Ministero una proroga della procedura: il prossimo incontro tra le parti è previsto il 4 maggio»”.