‘Sorci verdi’: un’occasione sfruttata a metà

La partenza nella seconda serata di Rai 2 del programma “Sorci Verdi” condotto dal rapper J Ax è stata da molti accolta come una piacevole ventata di novità nella Tv pubblica italiana; lo stesso conduttore in conferenza stampa aveva dichiarato di ispirarsi alla satira più feroce della Tv americana, quella per intenderci che va da David Letterman a Stephen Colbert passando per Jimmy Fallon. In effetti in Italia quel tipo di satira non ha mai trovato molto spazio e la presenza tra gli ospiti di Marco Travaglio aveva fatto pensare a colui che più di ogni altro si era avvicinato al genere, quel Daniele Luttazzi che nel suo “Satyricon” aveva ospitato il primo exploit dell’allora redattore di “Repubblica”.

In realtà “Sorci Verdi” dà l’impressione di essere un contenitore con tante idee interessanti, ma non sempre centrate e realizzate sui livelli sperati. Basti pensare a quello che è uno degli elementi più presenti e importanti del programma ossia le clip ironiche in stile YouTube che raccontano piccole storie ispirate alla vita quotidiana (le descrizioni dei lavori moderni, l’integralismo dei vegetariani) o alla Televisione (la presa in giro dei factual o della fiction Rai). Il formato utilizzato è quello più in voga al momento e gli attori sono anche abbastanza bravi, in molti casi però la sceneggiatura non è all’altezza dei modelli di riferimento, i vari “The Jackal”, “Il Terzo Segreto di Satira” o “Maccio Capatonda” che tanto spopolano in rete (e non solo).

Altro elemento centrale nella trasmissione è la lunga intervista che in ogni puntata J Ax conduce con importanti personaggi pubblici. Indubbiamente i nomi degli ospiti sono altisonanti e interessanti (nelle prime tre puntate abbiamo visto rispettivamente Maria De Filippi, Marco Travaglio e Cochi e Renato), e proprio per questo ci si sarebbe potuto aspettare qualcosa di più dal rapper che invece non ha sfondato con domande spesso piatte e non così provocatorie.

Riguardo alle interviste, è interessante segnalare come sul sito della Rai, nella sezione in cui è possibile visualizzare on demand le intere puntate del programma, dalla prima sia stata tagliata l’intervista a Maria De Filippi. Probabilmente si tratta di un problema di “diritti” fra aziende Tv, però sembra strano come la conduttrice abbia potuto partecipare al programma per poi essere estromessa dalla versione online.

Anche i monologhi del conduttore sono sembrati non sempre all’altezza, con una ricerca della provocazione a volte fine a se stessa e altre all’acqua di rose e poco efficace. A queste considerazioni va aggiunto il clamoroso autogol della prima puntata in cui J Ax ha più volte criticato la Rai e tutti quelli che lavorano nel servizio pubblico senza merito e con raccomandazioni, dimenticando che tra i collaboratori del programma figura suo fratello (non esattamente un navigato autore televisivo).

Ora veniamo alle note positive. Tra queste sicuramente vanno segnalate le “Rap Battle” tra personaggi di spicco della società italiana inscenate dai “Two Fingerz”. Interessante l’idea di scontri tra personaggi raffigurati in stile videogioco che si scambiano rime al vetriolo senza esclusioni di colpi. I testi sono sempre molto divertenti ed intelligenti, da evidenziare l’apice raggiunto con la sfida Grillo-Renzi nella seconda puntata.

Divertenti anche i sorci verdi del titolo, rappresentati da pupazzi molto caratterizzati e sempre pronti a criticare il programma. Di certo non si tratta di un’idea originale o innovativa, basti pensare ai vecchietti del Muppet Show, ma alcune battute azzeccate e delle voci ben calibrate (tra cui spicca quella del Dj Albertino nella parte del “bauscia” milanese già sentita a Zelig), rendono alcuni siparietti molto piacevoli.

Forse uno degli aspetti più riusciti del programma è la band diretta dal bravo Paolo Jannacci, composta da musicisti molto validi, che accompagna gli sketch e i momenti musicali con verve ed eleganza.

 

Non è facile dare un giudizio netto su “Sorci Verdi”, trasmissione abbastanza controversa con tantissimi elementi, alcuni di qualità altri un po’ meno.

Sicuramente la ricchezza di idee e la volontà di portare nella Tv italiana un format poco sfruttato, rappresentano dei punti a favore, ma probabilmente queste idee andrebbero messe più a fuoco per centrare meglio il bersaglio.

There is one comment

  1. davide serra

    Il problema è solo uno: J-Ax non è un conduttore tv, men che meno di talk-show. Quando vedi uno bravo, tipo Fazio o Fiorello o Luttazzi, ti sembra che sia facile. J-Ax dimostra che non è facile affatto. In più, gli autori sono modesti, direi dilettanteschi. Che disastro di programma.

Pubblica i tuoi commenti