Sospeso per 90 giorni il beauty contest

Il ministro Passera alla fine decide ma con molta cautela. Il concorso di bellezza non viene annullato ma solo sospeso per 90 giorni. Intanto si vedrà come procedere altrimenti. Mediaset protesta duramente.

Vediamo la notizia da www.digital-sat.it:

«Sospesa per 90 giorni la procedura di assegnazione delle frequenze derivanti dal dividendo digitale attraverso il beauty contest. Lo ha affermato il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, al termine del Consiglio dei Ministri.
"Abbiamo deciso - ha detto Passera - di sospendere per 90 giorni la procedura di assegnazione delle frequenze per avere il tempo di definire al meglio la destinazione di quelle frequenze. Dopo aver valutato la situazione insieme all'AgCom e alle autorità europee che si erano occupate del problema abbiamo deciso di sospendere per 90 giorni la procedura di assegnazione delle frequenze per avere il tempo di definire la destinazione di queste frequenze. Le condizioni tecnologiche e di mercato che avevano dato vita al processo di beauty contest sono nel corso degli anni fortemente cambiate. Stiamo chiedendo ai cittadini italiani sacrifici, le frequenze sono una risorsa scarsa e potenzialmente preziosa, non necessariamente da destinare a fini tradizionali ma anche da destinare a fini nuovi di ammodernamento del Paese; ci siamo presi il tempo per trovare ed identificare destinazioni più coerenti con il piano di crescita, equità e rigore che questo Governo sta realizzando».

La partita è delicatissima, come si può immaginare, e investe gli equilibri dello stesso Governo. C'è chi ha fatto osservare che fra 90 giorni non si potrà più andare a elezioni anticipate per quest'anno.

Secondo l'Ansa, «con la sospensione per tre mesi del beauty contest, annunciata dal ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera, si apre una delicata trattativa con le aziende rimaste in gara. L'obiettivo è evitare quei ricorsi che getterebbero nuove incognite su un settore guardato a vista dall'Unione Europea.
E proprio per questo l'Agcom, già coinvolta prima dello stop, potrebbe essere nuovamente consultata, prima di prendere in mano il pallino del gioco qualora venisse indetta un'asta. La partita è anche politica per il governo, che deve evitare strappi con il Pdl: di fronte ad un annullamento della procedura voluta dall'ex ministro Paolo Romani, la reazione potrebbe essere meno cauta rispetto a quella con cui è stata accolta la decisione del momentaneo stop.
“Non sono d'accordo con lo stop - avverte Romani - ora il governo ha 90 giorni per pensare e ripensare. Ho l'impressione che sarà difficile trovare qualcuno che paghi le frequenze”. L'ex ministro sostiene inoltre che incappa in “un errore tecnico” chi sostiene che i multiplex possano essere usati per gli operatori di tlc, ipotesi circolata e sorretta dallo scopo di ampliare le possibilità di successo di un'asta. La decisione di Passera continua invece a trovare l'appoggio del resto dei partiti, dal Pd all'Udc, da Fli all'Idv, che ora chiedono di andare avanti con una gara vera e propria.

Chi ha già protestato, anche vivacemente, è stata Mediaset, mostrandosi pronta ad azioni legali in caso di annullamento del beauty contest. Per ora l'azienda di Cologno Monzese, così come le altre in gara, tra cui Rai e Ti Media, attende la convocazione del ministero per capire che tipo di compensazioni verranno proposte…
Le emittenti, che hanno ricevuto un'informativa e avranno 60 giorni di tempo per fare osservazioni, hanno dovuto presentare una fidejussione per partecipare, oltre a sostenere costi per la presentazione delle domande, ma il danno è soprattutto di prospettiva. Il Biscione, ad esempio, avrebbe potuto ottenere il multiplex, che ha avuto temporaneamente in concessione, e sul quale ha sperimentato l'alta definizione. Proprio per questo la compensazione potrebbe non essere solo di tipo economico, ma riguardare l'utilizzo o l'allocazione di altre frequenze.

Il Governo, dopo la trattativa, dovrebbe tentare di fare cassa attraverso un'asta, ma prima potrebbe essere necessario un passaggio legislativo. L'Agcom, che ha fornito un parere tecnico al ministero, ha ricordato che la delibera sul beauty contest è stata tradotta in legge su richiesta dell'Unione Europea e che è quindi necessario un nuovo atto di legge per annullarla. L'Autorità ha inoltre ricordato che la gara è legata ad una procedura di infrazione dell'Ue, non ancora chiusa».

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