Spagna: verso la riforma Tv

Fra le altre cose, verrà rimosso il limite del 49%, consentendo ad un’unica persona fisica o giuridica la proprietà del 100% di una catena Tv.

Grossi cambiamenti sono in vista in Spagna per quanto riguarda le televisioni commerciali. Il governo di José Maria Aznar ha deciso infatti di rimuovere il limite del 49% finora vigente, consentendo ad un'unica persona fisica o giuridica la proprietà del 100% di una catena televisiva. L'esecutivo ha così deciso di andare incontro alle richieste delle società televisive, che da tempo chiedevano l'adozione di una normativa più flessibile in materia.

Le modifiche alla Legge sulla televisione privata sono state introdotte nella norma di accompagnamento del bilancio 2003, che entrerà in vigore a gennaio. L'Unione delle Televisioni Commerciali Associate (Uteca), che comprende Telecinco, Antena 3 e Canal Plus, si è detto soddisfatto dalla decisione adottata. L'associazione, difatti, si era sempre lamentata del fatto che il limite del 49% "impediva la gestione delle compagnie con criteri imprenditoriali e rendeva difficile la competenza con concorrenti internazionali che non hanno questo tipo di ostacoli".

La riforma varata apre nuove possibilità anche per l'azionariato di Telecinco. Mediaset, che controlla il 40% dell'emittente spagnola, potrebbe aumentare la propria partecipazione, come auspica da tempo il presidente del gruppo italiano Fedele Confalonieri.

Resta comunque un altro limite: il Governo spagnolo ha deciso in effetti di non concedere ad uno stesso azionista di poter essere presente in due diverse catene private. Il Ministro della Scienza e della Tecnologia Joseph Piqué ha spiegato che le modifiche normative "...non permetteranno partecipazioni incrociate".

Nella legge di settore, che sarà presentata in Parlamento in febbraio, ci saranno delle importanti limitazioni anche per le Tv locali. Alle catene nazionali verrà proibita la partecipazione nelle Tv locali e regionali delle 17 comunità autonome spagnole. La riforma non è piaciuta all'opposizione parlamentare socialista, che ha minacciato un ricorso alla Corte Costituzionale.

Nel frattempo, a fare rumore fra le Tv spagnole, c'è anche la decisione di consentire la fusione tra Sogrecable e Via Digital, le piattaforme digitali via satellite iberiche.

Questo provvedimento non è condiviso da Telecinco, che sostiene che le due pay-Tv, con 2.5 milioni di abbonati, potrebbero assumere una posizione dominante sul mercato, con rischi per la libera concorrenza.

Pubblica i tuoi commenti