Il Tar Lazio, con la sentenza 10959/15, ha accolto i motivi aggiunti proposti da Tele Costa Smeralda S.p.A. - assistita dagli Avvocati Marzia Amiconi e Mauro Amiconi dello Studio Legale Amiconi - avverso l’assegnazione del diritto d’uso definitivo delle frequenze televisive digitali in ambito locale nella Regione Sardegna.
Il Tar Lazio, alla luce delle fondate censure di carenza di istruttoria e di motivazione inserite nei motivi, ha ordinato al Ministero di adottare un nuovo provvedimento volto ad attribuire a Tele Costa Smeralda frequenze non interferite né interferenti, idonee a garantirle il mantenimento del bacino di utenza servito in tecnica analogica in conformità ai titoli abilitatori rilasciati.
La società TCS Tele Costa Smeralda S.p.A., operatore di rete televisivo con servizio in tutta la regione Sardegna, era stata esclusa nella fase di riassegnazione delle frequenze televisive nelle regioni già transitate al digitale nel 2010, a causa del successivo sgombero dei canali 60/69 UHF predisposto dall’AGCOM e dal Ministero per destinare tali canali a Internet in mobilità.
Nel gennaio 2013 lo Studio Legale Amiconi aveva ottenuto dal Tar Lazio una sospensiva del provvedimento, permettendo alla società di permanere sui precedenti canali (55 e 23) che illuminavano l’isola assegnati nello switch off, senza dover sintonizzare in pochi giorni gli impianti sui canali 31 e 37 UHF, ritenuti di pessima qualità in quanto interferiti in isocanale dalla Corsica.