StudioLab apre a Como

Presso il Politecnico di Milano (Polo Regionale di Como) e in collaborazione col Conservatorio di Musica di Como è nato uno studio di registrazione unico nel suo genere, dove la ricerca avanzata lavora fianco a fianco con l’estro artistico.

Si chiama StudioLab ed è il primo studio di registrazione sperimentale del Politecnico di Milano, Dipartimento di Elettronica e Informazione, Polo Regionale di Como, gestito in collaborazione col Conservatorio di Musica "G. Verdi" di Como. Qui si possono trovare le ultime tecnologie audio sviluppate dal Laboratorio Sound and Music Computing (Lab Smc), fondato nel 2006 dal gruppo Image and Sound Processing, del Dipartimento di Elettronica e Informazione del Politecnico di Milano. In esso sono disponibili anche tecnologie avanzate per la produzione musicale sviluppate dal Conservatorio di Musica di Como.

Lo StudioLab, che mercoledì 15 luglio ha fatto segnare la sua apertura a Como, in via Panillani 11, è unico nel suo genere in Italia e forse al mondo.

Lo StudioLab nasce al servizio dell'orientamento di Ingegneria e Design del Suono del Politecnico di Milano, Polo Regionale di Como (http://suono.como.polimi.it).

Oltre a strumenti musicali tradizionali (come un pianoforte a coda e un set completo di percussioni), lo studio è caratterizzato da tecnologie innovative che permettono, ad esempio, di scegliere l'acustica ambientale che più si adatta al musicista e all'ascoltatore, anche usando un disegno CAD dell'ambiente virtuale di cui si vuole riprodurre l'acustica. Lo studio può infatti ricreare in tempo reale la sensazione di suonare, ad esempio, in una chiesa romanica o in un auditorium noto.

Le tecnologie di cui è dotato lo StudioLab consentono poi di realizzare al computer strumenti virtuali del tutto nuovi o capaci di emulare quelli tradizionali. Si assemblano col mouse parti di strumenti immaginari o reali e si suonano con un dispositivo di controllo ad hoc.

Il sistema utilizzato è sensibile ai movimenti del musicista, è capace di captare i suoi movimenti, di tradurli in segnali digitali e di trasmetterli al modello matematico di simulazione. I movimenti intercettati dalle telecamere vengono convertiti in effetti speciali. E così un chitarrista rock è in grado di controllare gli effetti di distorsione, riverbero e altro ancora, con i movimenti del proprio corpo e l'impennarsi della chitarra.

"La vita dello StudioLab è intimamente legata alle attività di ricerca del laboratorio di Sound and Music Computing. Il nostro obiettivo è rendere i risultati delle nostre ricerche accessibili anche a chi non abbia dimestichezza con l'informatica o conoscenze di ingegneria, per la ricerca di nuove sonorità, di nuovi modi di fruizione e produzione del suono musicale, di nuove modalità di interazione con la musica, con il suono e con l'acustica", spiega Augusto Sarti, docente presso il Dipartimento di Elettronica e Informazione del Politecnico di Milano Polo regionale di Como.

Tra le finalità per cui nasce lo StudioLab vi è quella, in primo luogo, di mettere al servizio dei musicisti le più avanzate soluzioni tecnologiche e di ricerca per le proprie produzioni artistiche, ma anche di dare la possibilità agli studenti di Ingegneria e Design del Suono di Como (http://suono.como.polimi.it) di lavorare sulle più avanzate tecnologie digitali per la registrazione professionale.

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