Su RaiDue il boss è solo in incognito

Un po’ buonista, un po’ curioso, un po’ (quasi) irreale ma neanche poi così male. RaiDue propone il reality (del tipo ‘montato’, come ‘Pechino Express’) ‘Boss in incognito’, per avvicinare manager e dipendenti. Ce ne sarebbe un gran bisogno…

“Boss In Incognito”, versione italiana di “Undercover Boss”, è il nuovo reality di RaiDue (la prima puntata è andata in onda il 27 gennaio): un manager viene camuffato e reso irriconoscibile per entrare nella sua azienda come operaio, magazziniere, impiegato o altro e conoscere meglio i suoi dipendenti e la sua stessa azienda, appunto. La presenza delle telecamere viene giustificata al personale con il fatto che si stia girando un documentario sul reinserimento nel lavoro di persone di una certa età.

Il protagonista della prima puntata, andata in onda lunedì 27 gennaio, è stato David Hassan, presidente di 7 Camicie, azienda fondata nel 2001.
Per il reality Hassan si è spacciato per Eddie e ha lavorato in diversi reparti. Prima come commesso in un negozio di Roma dove ha conosciuto Dina, separata dal marito, che a stento riesce ad arrivare alla fine del mese; al magazzino, dove la sua tutor è stata Tiziana, mamma single; alla distribuzione, dove c'era Noemi, che devolve parte dello stipendio alla sua famiglia; in un punto vendita in un centro commerciale, dove c'era Tiziana, commessa con una laurea in lingue; infine ha conosciuto Serdar, che coordina gli operai della filiale di Istanbul, dove Hassan ha delocalizzato la produzione delle camicie. Spacciandosi per Eddie, il boss in incognito ha conosciuto davvero i suoi dipendenti, che, inconsapevoli di avere davanti il proprio capo, lo affiancavano e lo rimproveravano. Ma, proprio grazie a loro il manager ha scovato alcune falle organizzative nel sistema produttivo della sua azienda.

Il finale è stato da romanzo, con il boss che premiava i dipendenti fedeli.
'Boss in incognito' ha molto del docureality, più che del reality vero e proprio, e si nota un certo lavoro autoriale, opera di Cristiana Farina, con Alessia Ciolfi, Yuri Grandone e Giona Peduzzi, con un filo narrativo.

Protagonista del reality non è però il lavoro ma l'emotività; non è un caso che tutti i dipendenti scelti per il reality avessero situazioni familiari personali particolari ma agli autori e alla regia (Giorgio Romano) va il merito di aver narrato il tutto con un buon montaggio e buone immagini. Insomma, i racconti colpiscono per la loro realtà; l'abilità degli autori è stata anche quella di trovare un manager “umano” e umile come Hassan (non sappiamo chi siano quelli delle prossime 3 puntate ma sicuramente non è un programma tagliato per un manager come Marchionne o per uno con la spocchia di Briatore, già impegnato in tutt'altro genere di reality).

Per realizzare le quattro puntate della trasmissione sarebbero stati contattati addirittura una trentina di manager, la maggior parte dei quali ha però rifiutato.

Altro elemento vincente di 'Boss in incognito' è il conduttore Costantino della Gherardesca, che con la sua ironia riesce a sdrammatizzare e smorzare la forte emotività della narrazione.
'Boss in incognito' - pur difficile da mandare in onda ai tempi dell'Electrolux - è la versione italiana di 'Undercover Boss', il celebre reality americano trasmesso dalla CBS, vincitore di due Primetime Emmy, creato da Studio Lambert su licenza di All3media International Limited, prodotto in Italia da RaiDue in collaborazione con Endemol.

Nella prima puntata in prima serata 'Boss in incognito' è stato seguito da 1.930.000 spettatori per il 6,6% di share, ed è stato il terzo programma più visto del prime time.

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