Potrebbero essere 12 le aziende che a breve costituiranno un consorzio per contrastare la pay-tv di Rupert Murdoch. Nel mirino c’è l’annunciato abbandono del sistema di codifica Seca, in favore di quello NDS.
In testa al consorzio che starebbe nascendo potrebbero esserci proprio il canale televisivo erotico Superpippa - recentemente estromesso dalla sintonizzazione automatica di Sky (come ben sanno i lettori di questo sito) - e la società produttrice di decoder Jepssen.
A riferirci di questa inaspettata iniziativa è stato direttamente l'editore del canale Superpippa, Marco Crispino, "atterrito - dice - da quanto la pay di Murdoch sta facendo ai danni dei produttori di decoder, in crisi per l'annunciata chiusura del Seca2 e ai danni dei canali non indicizzati dal sistema automatico di Sky".
Anche l'associazione Adiconsum si è schierata contro la decisione di abbandonare il sistema di codifica Seca da parte di Sky per il criptaggio delle trasmissioni. "È una mossa per rafforzare il monopolio di Sky, in quanto con i decoder Nds è difficoltoso ricevere gli altri canali presenti nell'area satellitare: migliaia, circa cento in italiano" - ha detto Mauro Vergari, responsabile del settore Nuove Tecnologie presso Adiconsum.
Chiaramente non è d'accordo Sky, che ha fatto sapere quanto segue: "È una mossa che comporta per noi un investimento da 150 milioni di euro. È vero, con il decoder Sky non è possibile ricevere altri canali criptati. Ma quelli italiani in chiaro sono raggiungibili tutti, sintonizzati in modo automatico. Quelli stranieri in chiaro sono accessibili attraverso una lista che ne memorizza 20 per volta".
In Italia, il problema sarebbe anche che i produttori non possono realizzare decoder con codifica Nds (almeno nella versione 'common interface'); gli utenti saranno perciò portati ad acquistare solo i decoder Sky.
Altrimenti (alternativa che probabilmente interesserà solo una parte del pubblico) si potrebbe "usare un decoder di Sky quando si vedono i programmi Sky e un decoder common interface per gli altri - come ha ricordato Vergari - . Ma è scomodo per l'utente, è così abbiamo deciso di denunciare Sky al Garante e di andare a fondo del problema, con tutti gli strumenti legali a nostra disposizione".
Vergari si spinge ad affermare che quanto fatto da Sky non è corretto: "Viola la legge del 29 marzo 1999 sul decoder unico la quale dice che dal 1° luglio 2000 è vietato vendere decoder che non permettono di fruire delle diverse offerte di programmi digitali con accesso condizionato e la ricezione dei programmi radiotelevisivi digitali in chiaro mediante l'utilizzo di un unico apparato".
Ma una legge nata per le esigenze (calcistiche) di due piattaforme potrà essere appplicata anche all'era della pay-tv unicaO
La voce più grossa, per quanto riguarda i produttori, come detto l'ha fatta Jepssen, la quale in un comunicato ha reso noto che "in un'ottica di rispetto delle condizioni di corretta concorrenza e di tutela delle norme in favore dei consumatori, ha provveduto a promuovere il giudizio avanti l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato nei confronti di Sky, denunciando la violazione della legge e chiedendo l'adozione di ogni provvedimento consequenziale".