Switch-off: attesa per il calendario

Da molte fonti (anche l’Agcom) si apprende di un possibile switch-off totale per tutte le regioni mancanti entro il 2011 e non più il 2012. Ma l’ipotesi – che per ora resta tale – trova contrarie le locali, che non vedono finora risolte le loro gravi problematiche.

La situazione è stata sintetizzata in modo efficace da Giorgio Scorsone su www.digital-sat.it:

«Siamo ormai entrati nel mese di febbraio e ancora per questo nuovo anno nulla si sa dei prossimi passaggi definitivi al digitale terrestre.
In un anno che dovrebbe essere a dir poco decisivo per la Dtt, regna un silenzio abbastanza preoccupante, visto che più si va avanti e più il tempo a disposizione si riduce. Per non ripetere i problemi verificatisi a Milano e nel Nord Italia sarebbe meglio muoversi per tempo, ma evidentemente chi di dovere non la pensa allo stesso modo.

E così cerca di fare qualcosa DGTVi, l'organismo che raccoglie i maggiori operatori nazionali, che tramite la sua newsletter mensile, 'Digita', ha invitato tutti quanti ad una maggiore celerità nelle decisioni da prendere: «Archiviato il 2010, che ha visto raggiunti tutti gli obiettivi prefissati, è giunto adesso il momento delle decisioni sul calendario degli switch-off 2011. L'Autorità per le Garanzie delle Comunicazioni si è già espressa affinché sia l'anno entro il quale si concludano, anticipandoli, tutti gli switch-off. Alcuni broadcaster nazionali condividono questa posizione mentre le Tv locali, preoccupate dalla coincidente gara per l'assegnazione dei canali 61-69, spingono per un rallentamento dei tempi. Al Ministro dello Sviluppo Economico e al Comitato Nazionale Italia Digitale (CNID) spetta la decisione.
Con la Spagna che ha già concluso la transizione e la Francia che si appresta a farlo entro quest'anno, sarebbe davvero un peccato perdere quel primato europeo che l'Italia, per una volta, aveva conquistato. Anche nell'interesse degli utenti ancora in analogico e delle imprese che devono sopportare la coesistenza di trasmissioni diverse. Occorre accelerare, soprattutto nelle decisioni, per portare in digitale quell'ultimo 30% del Paese che non può essere discriminato».

A complicare la situazione ci sono però gli annunci di esponenti regionali che assicurano con certezza le date di svolgimento dei proprio switch off, senza che nessuno - dal Ministero o dall'Autorità - abbia confermato né smentito tali dichiarazioni. L'ultimo in ordine di tempo è stato Oreste Giurlani, presidente di Uncem Toscana, che ieri ha annunciato come «molto probabile» lo switch off della Toscana nel prossimo mese di giugno.
«Questo è preoccupante perché il passaggio doveva avvenire, invece, nel primo semestre 2012 e in Toscana non siamo pronti. Lo switch off causerà problematiche agli utenti e anche alle emittenti televisive, specie quelle locali». Allo stesso tempo ha annunciato che «come Regione e Uncem Toscana stiamo attivando un apposito tavolo con le emittenti e i Comuni per risolvere gli eventuali problemi, e cercheremo di far capire al Governo che servono risorse» apposite. Tutto ciò senza che nessuna fonte ufficiale abbia confermato la veridicità di tale notizia».

Resta solo da osservare come ogni anticipo sia in verità assai complesso e le Tv locali non sembrino affatto d'accordo, anche perché i problemi attualmente sul tappeto (dai canali 61-69 alla possibilità di veicolare contenuti nazionali) non sono stati affatto risolti e ogni 'accelerazione' può pertanto sembrare al momento assolutamente inopportuna.

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