Switch off: la posizione del CRTL

Sulle questioni inerenti lo switch off dell’Area 3, iniziato oggi, lunedì 25 ottobre, dal Piemonte, registriamo questa dura presa di posizione del Comitato Radio Tv Locali di Milano.

Ecco il comunicato del CRTL:

«Il Ministero Sviluppo Economico - Comunicazioni “dà i numeri”! Sì, perché le frequenze televisive assegnate alle Tv Locali, lo scorso venerdì 22 ottobre, qualche ora lavorativa prima dello switch off al digitale terrestre della Lombardia, sono semplici numeri, ma di un'enorme importanza per le aziende che con queste ci lavorano, creano posti di lavoro e informazione libera.
La cosa che salta all'occhio immediatamente è come può essere possibile che si è fatto un bando ufficiale per attribuire la numerazione sul telecomando LCN - facendo anche lì una porcheria che avvantaggia solo alcuni - , mentre per l'assegnazione delle frequenze - che per legge dovrebbero essere assegnate con gara - si è affidato tutto all'arbitrio del Ministero, e dunque si è dovuta condurre una “trattativa privata” con la Divisione Tecnica del Ministero!
Alcune emittenti “fortunate” con i numeri sembra abbiano vinto al Lotto, ricevendo bellissime frequenze canalizzate nei centralini e, in alcuni casi, che potranno finanche trasmettere da siti nei quali non si erano mai viste prima.
La maggior parte, “sfortunate” si sono viste assegnare frequenze condivise con altri nello stesso bacino d'utenza... come dire: IL NULLA!
Oppure ci sono casi di storiche emittenti locali che hanno speso negli anni montagne di quattrini per canalizzare nei centralini televisivi le frequenze da loro esercite e che si sono viste assegnare frequenze non canalizzate, azzerando di fatto le possibilità di farsi ricevere dall'utenza consolidata da decenni.

Esaminando a fondo queste assegnazioni sorgono seri dubbi sulla regolarità e sulla trasparenza delle procedure, che il nostro Comitato non esiterà a denunciare agli organi civili e penali competenti.
Le frequenze costituiscono per le emittenti televisive veri e propri beni aziendali e le Tv Locali (ma non tutte!) si sono trovate ad essere penalizzate addirittura con frequenze praticamente inutilizzabili.
Vista l'importanza del valore delle frequenze, perché non si sono fatte delle graduatorie con dei parametri valutativi discriminati sia sulle frequenze che sugli aventi diritto e non è stato fatto un regolare bando di assegnazione sia per le frequenze da dare alle emittenti nazionali che alle locali?
Perché condurre “trattative private” in atti pubblici di così rilevante importanza? Perché assegnare le frequenze alle Tv locali il giorno lavorativo prima dello switch off?
Chiedetelo all'attuale Ministro dello Sviluppo Economico on. Paolo Romani ed ai vertici delle due associazioni di categoria del settore che si dichiarano più rappresentative…

A loro, noi Tv Libere diciamo che “venderemo cara la nostra pelle”, appellandoci alla Magistratura ed a chi vorrà portare la nostra “bandiera” che ha un nome: pluralismo informativo!».

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