TecheTecheTe: e il cavallo stava a guardare…

È iniziata ieri la nuova stagione del programma di RaiUno TecheTecheTe, basato su un frizzante collage di siparietti, in cui agiscono i più disparati personaggi che hanno fatto la storia della Tv. La partenza del programma è stata festeggiata con un allegro flash mob svoltosi in Viale Mazzini.

Il famoso, gigantesco cavallo di bronzo (opera dello scultore Francesco Messina) che campeggia davanti all'ingresso del Centro Rai di Viale Mazzini, a Roma, ne ha certamente viste di tutti i colori dal 1966, data della sua “entrata in servizio” come emblema ufficioso dell'azienda pubblica. Ma forse, finora, non aveva mai assistito a un flash mob sul tipo di quello svoltosi una settimana fa, al termine della presentazione stampa della seconda stagione di 'TecheTecheTè,' coinvolgente programma “revival-varietà” partito ieri, martedì 4 giugno, su RaiUno, per poi proseguire quasi ogni sera - dalle 20.30 alle 21.15 circa - fino a settembre, per un totale di 84/86 puntate.

Il flash mob intendeva sì festeggiare il decollo della nuova serie, ma soprattutto evidenziare il TecheShake: una cellula ritmica su cui si può ballare a movimento libero e sulla quale risulta costruita la sigla musicale (dalla durata di 3 minuti) della rinnovata trasmissione che, peraltro, già nell'edizione dello scorso anno ha vinto in share su tutte le release televisive on air in contemporanea nella stessa fascia oraria. Ieri l'ascolto è stato di 4.047.000 (14,94%).

«Il TecheShake - sono state le affermazioni fatte durante l'incontro da Michele Bovi, capostruttura di Rai 1 e ideatore del programma - intende candidarsi come tormentone da discoteca per l'estate 2013, fornendo anche una sorta di risposta tutta italiana all'Harmel Shake statunitense. I movimenti-dance di questo ballo di casa nostra, coreografato da Mvula Sangani, rappresentano anche una sintesi di quattro significativi balli che hanno fatto da sfondo all'intrattenimento “storico” televisivo italiano compreso tra il 1965 e il 1981. La sigla musicale di TecheTecheTè (basata appunto sul TecheShake) è stata composta dal giovane e dinamico direttore d'orchestra Enzo Campagnoli insieme ad Eleonora Paterniti, già assistente di Gianluigi Gelmetti, Direttore Musicale - dal 2001 al 2009 - del Teatro dell'Opera di Roma».

«Nella sigla - queste ancora le dichiarazioni di Bovi - agiscono, tra vari altri personaggi: Johnny Charlton, del complesso i Rokes (divenuto famoso negli Anni 60); Giacomo Patti, un bravissimo tenore del Teatro “La Fenice” di Venezia; il poeta-performer-paroliere Pasquale Panella, il quale “svocetta” sul brano un commento fuori campo da noi costruito estrapolando frammenti di repertorio passato del poliedrico personaggio. Lo scorso anno, Panella prestava la propria voce all'imbonitore che commentava la passerella finale, di tipo avanspettacolistico, di TecheTecheTè 2012, imbonitore che quest'anno ha invece l'accento anglosassone di Johnny Charlton.

Dal punto di vista figurativo, la sigla del programma mostra un totem stilizzato che incorpora 20 schermi, continuamente altalenanti, all'interno di ognuno dei quali si muovono in maniera rapida, sempre a ritmo di danza, vari personaggi che hanno fatto la storia della Tv. Personaggi accompagnati da una colonna sonora incalzante che vede impegnata un'affiatata band diretta da Enzo Campagnoli e costituita dai musicisti: Angelo Abate, Enzo Savarese, Antonio Muto, Agostino Mas, Eleonora Paterniti, Pietropaolo Veltre, Ciro Manna, Gaetano Campagnoli, Gianfranco Campagnoli e Massimiliano Pumpo».

L'incontro stampa ha visto tra i protagonisti anche Giancarlo Leone, Direttore di Rai 1, Barbara Scaramucci, Direttrice delle Teche Rai, ed Elisabetta Barduagni, che firma il programma-varietà unitamente a una nutrita sfilza di altri autori.
«Amo questo programma - ha sottolineato la Scaramucci - , perché riesce a riproporre 60 anni di storia italiana ricorrendo a un repertorio molto “leggero”, ma allo stesso tempo incisivo, utilizzato in maniera davvero nuova e creativa, oltre che costruttiva. Fino ad oggi, abbiamo catalogato 1.300.000 ore di materiale rintracciabile e gestibile attraverso il canale multimediale, mentre ci sono migliaia di ore che devono essere ancora adeguatamente catalogate, perché al momento dispongono solo di un generico titolo indicativo. Ciò nonostante, l'équipe di 'TecheTecheTè' riesce ugualmente a individuare ed estrarre il materiale voluto, contribuendo oltretutto allo “scavo archeologico” e al salvataggio di ulteriore repertorio».

«E il repertorio Rai - ha aggiunto Leone - è una delle cose culturalmente molto importanti del nostro Paese, anche se l'utilizzo che se ne fa (nell'ambito dei canali sia di casa nostra, sia outdoor) non è sempre dei migliori. Con questa formula, invece, c'è un uso intelligente e rispettoso dei contenuti, che assumono pertanto una valenza significativa proprio dal punto di vista culturale».

L'infaticabile Michele Bovi ha specificato ulteriormente il concetto, parlando di un metodo dinamico e creativo (che si oppone a quello statico e passivo) per utilizzare segmenti di passate programmazioni, metodo che aggiunge creatività alla creatività, pur richiedendo molta difficoltà nella realizzazione e un impegno certosino da parte soprattutto dei tanti bravissimi montatori Rai, che con il loro apporto contribuiscono per il 50% alla buona riuscita della trasmissione. La cui caratteristica saliente si basa sull'intersecazione - divertente ma mai irridente - tra situazioni e personalità, in un collage di siparietti in cui figure “impertinenti” liquidano con battute pertinenti la scenetta precedente, dando vita a un mix dagli accostamenti più impensabili tra personaggi politici, della scienza, della cultura e dello spettacolo. Non manca, infine, la partecipazione virtuale di soggetti “sui generis”, come - solo per fare un esempio - il ballerino-attore-fantasista Jack La Cayenne (nella foto), che nella sua densa carriera ha percorso molti ambiti delle realizzazioni cinematografiche e televisive: da “controfigura danzante” di Adriano Celentano nel film 'Yuppi Du', a “mangiatore” di tazzine da caffè nello spettacolo Tv “Non Stop” diretto da Enzo Trapani.

La Cayenne, analogamente a Johnny Charlton, era tra il pubblico presente alla conferenza stampa Rai, nonché tra i soggetti che poi hanno dato vita al già citato flash mov. Avvenuto, supponiamo, sotto lo sguardo divertito anche del… cavallo.

Una nota a margine sulla prima puntata di 'TecheTecheTè', valida come di consueto. Ieri sera a seguire c'è stato anche 'Carosello reloaded', che finalmente ha visto alcune novità, con 'spot lunghi' (più che spettacolini veri e propri, come nell'originale) nuovi e persino gradevoli (è il caso del confronto dei testimonial del Dash, fra Fabio De Luigi e Paolo Ferrari). In cosa a 'TecheTecheTè' è sembrato un bel 'completamento della nostalgia' coerente e appunto di piacele fruizione, almeno per chi ha un po' di anni sulle spalle.

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