TecheTecheTè’ edizione natalizia

Sul piano degli ascolti alla fine ha retto, facendo il suo dovere, probabilmente per la consueta cura della ‘confezione’, per l’autentico amore per la storia della Tv in Italia con cui viene preparato da un team collaudato e molto unito. Ma le condizioni non erano quelle ideali, per via della inattesa collocazione nel giorno di Natale (RaiUno ha dovuto spostare vari dei propri programmi nei giorni scorsi, per alcune novità intervenute, compresa la scomparsa di Virna Lisi), quando di norma in Tv sono di scena cartoni animati, intrattenimento ‘positivo’ per bambini e famiglie, fiction a sfondo religioso, show d’occasione.

Quest’anno invece il Natale serale di RaiUno ha visto dunque di scena ‘TecheTecheTè’, il programma sulla memoria televisiva italiana, che ha così avuto anche questa volta la sua edizione invernale in prima serata, mentre per l’intera estate è protagonista (lo ricordiamo) nella fascia dell’access prime time. E il programma di Michele Bovi e soci ha anche vinto, sia pure di pochissimo, in termini di audience assoluta (non in share, ma anche qui per poco), anche se la concorrente Canale 5 aveva un film in prima Tv, ‘Qualcosa di Straordinario’: ‘Techetechetè week end italiani’ si è dunque imposta come numero assoluto (in media) di spettatori (2 milioni 688 mila e 12.07% di share) mentre la prima Tv di ‘Qualcosa di Straordinario’ ha prevalso come share (2 milioni 671 mila e 12.21%).

Il tema del ‘lungo speciale invernale’ di ‘TecheteheTè’ era dunque stavolta quello della Tv del week-end, ovvero ‘dai grande show del sabato sera degli anni ’60-70 in poi’, si potrebbe dire. E qui, al solito viene subito una grande nostalgia per l’epoca di Mina e delle varie ‘Canzonissime’, per non parlare di Sandra e Raimondo (sempre ‘star’ in ‘TecheTecheTè’ assieme a molti altri, come Walter Chiari, Aldo Fabrizi, Corrado ecc. ecc.) o delle tante ‘Domeniche In’ condotte da Pippo Baudo (‘Ma tu sei sempre qui?’ - gli diceva a un  certo punto Franco Franchi in un ‘siparietto’ messo in onda nel programma) ma anche da Corrado (si è rivisto il presentatore protestare in diretta contro lo snobismo del presidente Rai dell’epoca Paolo Grassi, che parlava di ‘cretinerie’ che venivano messe in onda).

Poi ci sono stati alcuni inevitabili riferimenti ad altre produzioni Rai che hanno fatto epoca, come la straordinaria ‘L’Altra Domenica’ di Arbore o ‘Quelli della domenica’ con il meglio della comicità milanese (o quasi, vista la presenza anche di Villaggio) dell’epoca, a partire da Cochi e Renato e da Ric e Gian. Mancavano naturalmente tante cose, visto che si viaggiava all’interno di decenni di Tv: ci vengono in mente il mitico ‘Su la testa’ (altra produzione milanessima), ‘Blitz’ con Gianni Minà, ‘La Tv degli agricoltori - A come agricoltura’, il commento domenicale messo in onda dal Tg2 per anni con il comico Pino Caruso (e poi con Peppino Fiori), la fiction che ha spesso caratterizzato la serata domenicale di RaiUno. Lo spettacolo era però ugualmente godibile e pregevole, come di consueto.

Poi c’è il capitolo infinito dello sport’ in Tv, che non poteva non esserci in questo ‘TecheTecheTè’, anche se meriterebbe da solo una ricca serie di trasmissioni (qualcosa è stato fatto con lo speciale della scorsa estate in occasione dei Mondiali e poi con alcuni programmi d’archivio monotematici messi in onda da Rai Sport 2, soprattutto).

In questa frenetica ora e mezza circa (al netto della pubblicità) di montaggio della Tv Rai d’annata (ma c’era persino qualcosa di attuale) ci sono piaciute due cose in particolare, anche se non erano particolarmente nuove in Televisione (intesa in termini generali): ‘I primi passi di…’ (mitico il Baudo al Festival di Napoli all’inizio degli anni ‘60 o Barbara D’Urso accostata ai plateali nudi di ‘Stryx’) e la serie sulle ‘papere’ nei programmi, con tanti bei capitomboli e infortuni vari.

E infine un bell’abbandono collettivo degli studi da parte di tutto lo staff di un varietà Rai (c’era anche la Carrà, ci pare) per una telefonata che preannunciava la presenza di una bomba. ‘È il bello della diretta’ - si cercava di cavarsela in questi casi. Che nostalgia…

Pubblica i tuoi commenti