Quando era ancora direttore delle Teche Rai, Barbara Scaramucci aveva dichiarato che “senza le Teche Rai la storia non esiste” ma forse è il caso di dire che senza le Teche Rai la Televisione non esiste.
Ne è la dimostrazione il successo di pubblico che riscontra ogni anno ‘Techetechetè’, programma di RaiUno basato su un duro e accurato lavoro di ricerca nelle Teche Rai, dal quale nasce una vera e propria divertente narrazione su argomenti, sentimenti, storie. Dal 7 giugno alle 20.35 su Rai1 ‘TecheTecheTè’ è tornato a caratterizzare da par suo le serate estive. Sempre uguale nel principio, ma sempre diverso nell'approccio, ogni anno il programma propone qualche novità.
Dal sottotitolo “Vive la gente” dello scorso anno (che faceva seguito a “Il nuovo che fu” dell’edizione 2012 e a “Vista la rivista” del 2013) diventa “Con tutti i sentimenti” di quest'anno. Sentimenti che fanno da filo conduttore e sono sempre presenti nella narrazione del programma, accompagnando il telespettatore in una “storia” diversa per ogni serata.
Ogni puntata contiene alcuni argomenti (abbiamo visto, per esempio, quelli legati alla scuola, ottimo ‘spunto’ per gli abili autori per “svecchiare” un po’ il programma e magari avvicinare adolescenti e ragazzi, o il tema del matrimonio, associato a corteggiamento e gelosia) o si basa su personaggi noti del passato (tipo Gassmann o Manfredi) di cui vengono riproposte le ‘gesta’ in vari momenti Tv. E così via, per ognuna delle circa 90 puntate previste, sette giorni su sette, fino a settembre.
In ogni puntata c'è poi un personaggio noto, attore o cantante o conduttore ecc., che dice alcune parole introduttive sui temi o i personaggi e sfida il pubblico ad indovinare l’identità di un ospite d’onore, mostrato in un breve filmato (di solito non sono personaggi ‘difficili’, mentre lo scorso anno davvero era arduo individuare i cantanti degli anni ‘50 o ‘60!).
Una vera chicca è la sigla finale, l’'Hit Parade di 60 anni di canzoni’, con le immagini originali dei cantanti, ma con le canzoni reinterpretate (si può ricordarne il ritmo per capire di che brano si tratti) dal cantante in questione o da altri, ma con tutte le parole sostituite da una sola: “Techetechete”. Una lavagnetta d’epoca con scritta la parola fine chiude in effetti ogni puntata.
Ogni anno, con il ritorno del programma tornano critiche positive ma talvolta anche negative (c'è stata anche la polemica di Marco De Andreis, autore di ‘Televarietà’), com’è fatale che sia.
In realtà il programma di Michele Bovi e Elisabetta Barduagni riesce a rivolgere uno sguardo certamente celebrativo al passato ma senza essere nostalgico o malinconico, aggiungendo brillantezza e spensieratezza. Ma soprattutto ha il sapore della ‘buona Televisione’ che fu, quella ‘fatta bene’, con cura e amore.