Telecom Italia Media non fa ricorso per i mux

Niente ricorso legale: Telecom Italia Media in sostanza “accetta” la rinuncia a un mux digitale che è stata delineata dalla delibera dell’Authority sulla Tv digitale, poi trasformata in legge. E qualcuno interpreta la cosa come un segnale ‘filogovernativo’…

Ecco quanto ha scritto in proposito di recente Giovanni Pons su "La Repubblica"

«Tira aria "filogovernativa" in casa Telecom Italia Media. Al ridimensionamento di Maurizio Crozza è seguito, il mancato ricorso contro la delibera 181 dell'AgCom che equiparava le Tv di Telecom a Rai e Mediaset penalizzandole nel delicato passaggio al digitale terrestre. In pratica la delibera eliminava il criterio del "concambio" 1 a 1 tra frequenze analogiche e multiplex digitali che era stato già applicato per la Sardegna.

Dunque Rai e Mediaset passeranno da 3 canali a testa a 2 multiplex perdendo un terzo della capacità trasmissiva mentre Ti Media passerà da due canali (La7 e MTv) a un multiplex perdendo il 50% della capacità. I legali di Telecom sostengono che avranno buon gioco a impugnare il provvedimento più avanti quando verrà applicato regione per regione ma a quel punto la delibera 181 potrebbe essere già legge».

In realtà la legge che "contiene" la delibera dell'Authority è già stata approvata dal Parlamento (anche su richiesta dell'Europa).

Detta così, tuttavia, la cosa non è molto chiara. Per capirci qualcosa riproponiamo allora quanto avevamo scritto all'epoca della delibera dell'Authority di cui sopra, in aprile:

«Rifacciamo i conti, seguendo Marco Mele:
"Una rete in meno a Rai, Mediaset e Telecom Italia, con le nuove regole varata (a maggioranza, dopo un duro confronto) dall'Autorità per le comunicazioniO Vediamo.

Le reti digitali possono essere Dvb-T o Dvb-H, queste ultime per veicolare la Tv in diretta agli appositi videofonini. Lo schema concordato dall'Ue insieme all'Agcom e trasferito nella delibera approvata martedì sera, riguarda solo le reti digitali (multiplex) in Dvb-T. Rai ne avrà due per l'analogico e due per il digitale e Mediaset altrettanto.
Mediaset, oggi, ha due reti digitali in Dvb-t e tre reti analogiche. Rinuncia, quindi, a una reteO Un attimo.

Telecom Italia Media, che ha due reti analogiche e due digitali ne avrà tre, Rete A due, Europa 7, D-Free e ReteCapri una a testa. In tutto, sedici reti nazionali, alle quali si aggiungono le cinque che saranno assegnate con procedura competitiva.

Saranno divise in due lotti: a quello di tre reti sono escluse Rai e Mediaset e TI media che potranno entrare in gara per le altre due. Rai e Mediaset potranno conquistarne una a testa, la quinta, con l'obbligo, per cinque anni, di cedere a terzi il 40% della capacità trasmissiva della quinta rete.

A queste 21 reti nazionali (16+5) in DVB-T, però, se ne devono aggiungere, per le Tv nazionali, 3 o 4 in Dvb-H per un totale di 25 reti digitali nazionali (e alle localiO Undici o dodici). Tre per la Tv mobile sono già assegnate. A chiO Una a Rai, una a Mediaset e la terza a H3G. La quarta, se ci sarà spazio nell'etere, andrà in gara.

Mediaset e Rai potranno quindi arrivare a cinque reti più una di Tv mobile, con il solo limite del 40% su una rete per cinque anni. In Sardegna, il cui modello è stato contestato dalla commissione Ue, che ha pretesto nuove regole, Rai e Mediaset hanno cinque reti in Dvb-T più una in Dvb-H. TiMedia ha quattro reti e - a meno di non vincere una gara cui difficilmente parteciperà - sarà l'unica ad averne davvero una in meno"».

Insomma, Telecom Italia Media, in questo (probabile) scenario perde sempre una rete (mux) digitale, anche se si passa da quattro a tre e non da due a uno (con relative percentuali da riformulare). Rai e Mediaset potrebbero invece conservare, alla fine, le loro sei.

Ma, siccome la cosa è davvero complessa, resta solo da dire che chi vivrà vedrà...

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