L’Assostampa Puglia esprime “preoccupazione per Teleregione”. Ma alcuni dipendenti dell’azienda diffondo un comunicato critico. Poi ancora una novità: cinque redattori su 8 danno “piena fiducia” al sindacato regionale.
L'Associazione della Stampa di Puglia nei giorni scorsi ha espresso «preoccupazione per la situazione lavorativa dei giornalisti di Teleregione, il cui editore, in aperta contraddizione con i principi di solidarietà e di fratellanza che diffonde nelle numerose trasmissioni a sfondo religioso - si legge in una nota - tende a comportarsi da padrone, calpestando i più elementari diritti sindacali».
Il sindacato dei giornalisti pugliesi - sottolinea il presidente di Assostampa Puglia, Raffaele Lorusso - «contesta la manifestata volontà di procedere ad un piano di contenimento dei costi unicamente attraverso il ricorso alla Cassa integrazione in deroga, con alcuni giornalisti, quelli più vicini al sindacato, penalizzati più degli altri con la pretesa di collocazione in Cig a zero ore».
«Dopo aver di fatto chiuso la redazione di Bari, procedendo al distacco prima delle linee telefoniche e poi della corrente elettrica senza alcun preavviso e mentre i giornalisti erano regolarmente al lavoro, l'editore punta adesso - si evidenzia ancora nel comunicato - ad espellere dal processo produttivo i giornalisti considerati scomodi o che, più semplicemente, hanno il torto di avere una maggiore anzianità aziendale e, quindi, retribuzioni sensibilmente più alte, ma pur sempre nei parametri contrattuali».
Secondo l'Assostampa, inoltre, è anche «inaccettabile che, di fronte all'unanime volontà dell'assemblea dei giornalisti di procedere ad una riduzione dell'orario di lavoro e delle retribuzioni in misura eguale per tutti, l'editore si ostini ad andare avanti per la propria strada, annunciando epurazioni di massa. Sconcertante è, da questo punto di vista, la sospensione disciplinare dal lavoro di due giornalisti, cui viene addebitato di aver parlato con il sindacato, una decisione che denota una concezione ottocentesca delle relazioni industriali».
«Nel contempo - prosegue il comunicato - l'editore continua ad essere in credito nei confronti dei giornalisti di numerose mensilità, mostrando indisponibilità a qualsiasi ipotesi di rientro, sia pure graduale». Per tali ragioni, l'Associazione della Stampa di Puglia - viene annunciato - «non sottoscriverà alcun accordo con l'editore di Teleregione, almeno fino a quando non accetterà di ripartire i sacrifici su tutto il corpo redazionale, e si riserva ogni altra azione - a cominciare dal ricorso per comportamento antisindacale - in tutte le sedi competenti».
In una successiva nota «la redazione di Teleregione ed i dipendenti tutti» dicono di essere «profondamente rammaricati dalle parole espresse dal presidente dell'Assostampa di Puglia, Raffaele Lorusso, nei confronti dell'azienda e soprattutto nei confronti di alcuni componenti del corpo redazionale». Nel comunicato la redazione «prende le distanze» da quanto asserito dall'Assostampa e conferma la propria «totale fiducia nei confronti dei vertici dell'azienda» «Il sindacato dei giornalisti, esprimendo preoccupazione per la situazione lavorativa dei giornalisti di Teleregione - si legge nel comunicato - accusa ingiustamente l'editore della testata giornalistica di voler procedere ad un piano di contenimento dei costi unicamente attraverso il ricorso alla cassa integrazione in deroga, penalizzando, secondo le parole dell'Assostampa, alcuni giornalisti, quelli più vicini al sindacato». «Accusa questa - viene sottolineato nel comunicato - ingiustificata ed infondata considerando che tutti, e precisiamo tutti, i giornalisti della redazione di Teleregione sono iscritti all'Assostampa e come tali non dovrebbero esserci da parte del sindacato stesso figli di un Dio minore».
Secondo la redazione «il sindacato avrebbe dovuto contattare ed informare prima di prendere una simile decisione» i redattori iscritti ad Assostampa. I dipendenti di Teleregione «ed in particolar modo il corpo redazionale - si legge ancora - si sente di dover prendere le distanze dal comportamento dell'Assostampa che dovrebbe avere il dovere di difendere i diritti di tutti i suoi iscritti, senza alcuna differenziazione tra quelli che è il sindacato a indicare come più vicini e quelli più lontani, e dovrebbe in questo senso cercare di salvare il salvabile».
«Non condividendo - si sottolinea ancora - le aspre critiche rivolte all'editore e ai sacrifici che l'azienda sta facendo per salvaguardare il futuro dell'azienda e dei suoi dipendenti, in uno scenario di crisi mondiale, che vede quasi tutte le emittenti locali far ricorso agli ammortizzatori sociali, la redazione e tutta la forza lavoro della storica emittente pugliese, sottolinea ancora una volta la totale fiducia ai vertici aziendali di Teleregione».
Ma non è finita qui. «Piena fiducia nell'operato dell'Associazione della stampa di Puglia e del suo presidente, Raffaele Lorusso» è stata espressa in un ulteriore comunicato da cinque degli otto componenti della redazione dell'emittente televisiva privata Teleregione (Patrizia Camassa, fiduciario di redazione, Floriana Tolve, Ruggiero Doronzo, Nicola Corraro e Antonio di Palma), dove è in corso una vertenza. I cinque firmatari «respingono con sdegno il comunicato, falso e fuorviante nella forma e nel contenuto, diffuso ieri da un sedicente corpo redazionale dell'emittente», relativo alla stessa vertenza sul piano di ristrutturazione della società e nel quale si esprimeva fiducia nell'operato aziendale.
Quel comunicato «rispecchia - proseguono i firmatari - il pensiero di poche e facilmente individuabili persone, ma non certo dell'intera redazione, composta da otto unità (escluso il direttore) della quale facciamo parte. Nessuno di noi ha mai condiviso il citato documento, della cui esistenza abbiamo appreso soltanto a pubblicazione avvenuta». I cinque firmatari, infine, invitano l'azienda «a ripartire i pure inevitabili sacrifici su tutta la redazione, e non soltanto su una parte di essa. In tal senso, si è espressa all'unanimità l'assemblea di redazione: spiace - conclude la nota - constatare che alcuni colleghi abbiano già fatto marcia indietro».