Telese non ingrana con “Matrix’

Dimissioni e difficoltà, anche di ascolto, per l’avventura di Luca Telese a Mediaset, mentre ‘Matrix’ non riesce a riprendere una serie positiva’.

Vediamo prima cosa ha scritto TvBlog:

“Come già annunciato in anteprima da TvBlog, gli addii a Matrix da parte del caporedattore Roberto Pavone e degli autori Francesco Caldarola e Valeria Aloisio sono stati ufficializzati e Luca Telese ne ha parlato in un'intervista concessa a 'La Repubblica'.
Il giornalista non ha nascosto lo shock procurato dall'abbandono dei suoi due storici autori, con i quali ha lavorato a 'In Onda' e giudicati colpevoli dello share in picchiata libera di 'Matrix', e si è mostrato dispiaciuto anche la lettera di dimissioni presentata da Pavone. Telese ha dichiarato, tra le altre cose, di sperare in un loro ritorno in futuro, aggiungendo che la situazione riguardante gli ascolti è meno disperata di quanto si pensi:

“Questa cosa dell'azienda ci è arrivata in testa come un macigno. Capisco che il 4,3% di share è un risultato da non ripetere, ma la media delle puntate è comunque del 7%: quello che avevamo ipotizzato. Personalmente vorrei dire che stimo moltissimo le tre persone che sono andate via e spero di poterle recuperare.

Il giornalista ha assicurato che la politica non verrà sacrificata a favore della solita cronaca nera e che la rotta da seguire sarà la seguente: politica alternata a spettacolo e cronaca. Riguardo la decisione di Mediaset, Luca Telese ha preferito fare un parziale mea culpa e non alimentare ulteriormente un clima che appare teso:

“Diciamo che il programma ha fatto un passo falso. Ma credo si possa rimediare. Di certo risentiamo del clima generale, quest'anno c'è una grande attenzione verso i talk show, si sottolineano gli ascolti in ribasso. E va ricordato che Matrix è stato fermo per un anno e mezzo”.

Maurizio Crippa, direttore generale dell'informazione Mediaset, ha giustificato così questa decisione:
'Squadra che perde, si cambia. Un programma di seconda serata come Matrix non può fare il 4 per cento di share, è davvero troppo poco. Telese? Fiducia piena: lo stimo, è un conduttore molto bravo. Si tratta solo di rivedere qualcosa. Un programma è come un cantiere aperto, ogni tanto è giusto fare dei cambiamenti”.

E guarda caso, sono state allontanate proprio le due persone che erano state ingaggiate per tentare un cambiamento.
Una di loro, Caldarola, ha così commentato il suo addio:
'Mediaset ci aveva dato una mission. Dovevamo fare anche la politica, con ospiti autorevoli, e noi lo abbiamo fatto. Poi, devono aver cambiato idea. Cosa legittima per un editore. Ma noi non potevamo seguirli facendo una puntata sui bambini rapiti. Così ci hanno messi da parte”.

La sensazione che prevale è che Mediaset voglia tentare ogni tanto questi cambiamenti di rotta per mettere a tacere le solite voci critiche. In caso di flop, però, non si fa nessun dramma e si ritorna alla condizione precedente”.

Sul tema è tornato anche Aldo Grasso sul 'Corriere della sera':

“Su «Matrix», nel dopo Mentana, sembra incombere una dannazione: il programma non funziona più. Nemmeno con la conduzione di Luca Telese, che aveva promesso «un linguaggio moderno, avvincente, lontano dalle telepredicazioni». Anche quando aveva presentato l'avventura del quotidiano 'Pubblico' Telese aveva promesso nuovi linguaggi e nuove forme di giornalismo. Invano. Di recente, per rimediare ai bassi ascolti, sono stati allontanati Francesco Caldarola e Valeria Aloisio, i suoi storici autori di «In Onda». Le dimissioni, però, le ha date solo il caporedattore Roberto Pavone (lavorava a «Matrix» già ai tempi di Mentana). Una pagina non bella, per non dire altro.

Quali possono essere le ragioni del mancato successo? Mediaset ha fatto una scelta molto netta: ha individuato in Paolo Del Debbio il suo ideologo televisivo di riferimento (la destra populista) e gli ha costruito attorno una rete di protezione. Meglio che Telese si occupi di cronaca con Ilaria Cavo e lasci stare la politica.

Telese a La7 era abituato a fare ciò che voleva e l'unica cosa che sa fare è parlare di politica (lo si è visto l'altra sera, quando, in via del tutto eccezionale ha affrontato il caso Cancellieri, avendo però in studio la guardiania di Paolo Liguori). Da un punto di vista della conduzione televisiva, Telese si trova a metà strada tra chi ha il carisma di condurre una serata affermando il proprio punto di vista (Ferrara, Santoro, Lerner, ...) e chi fa il vigile, più o meno urbano, per regolare il traffico delle opinioni (Floris, Formigli, Gerardo Greco...).
Di suo, Telese vorrebbe imporre il proprio pensiero ma non se lo può ancora permettere, specie a «Matrix». Anche perché deve fare i conti con l'assenza di un format che esalti le sue caratteristiche. Il suo bisogno di divorarsi ci dispensa dal bisogno di giudicare”.

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