Teletopi, il talento al quadrato sbarca in Rete

I Teletopi, rassegna dedicata alle immagini digitali, sono tornati alla ribalta con una nona edizione dedicata al video-storytelling nel Web.

Come piccoli roditori onnipresenti si insinuano e si intrufolano nelle pieghe della nostra memoria e delle nostre navigazioni in rete. Sono quei video che per alcune qualità particolari emergono dal flusso ininterrotto di immagini che esce ogni giorno dai nostri device. Quali siano le caratteristiche che fanno la differenza tra un buono e un cattivo storytelling è oggetto di dibattito per gli esperti che partecipano ai Teletopi e, a questo proposito, la squadra che Giampaolo Colletti (nella foto) è riuscito a mettere insieme è assolutamente titolata per argomentare la discussione dato che comprende operatori dell’immagine, docenti di semiotica,  produttori, registi, giornalisti, blogger, esperti di digitale e personaggi vari legati al mondo della Tv e della comunicazione. Ecco i vincitori dei Teletopi 2016: per la categoria brand/PMI il saper fare artigiano del violinaio cremonese Valerio Ferron; per la categoria community l’impresa da guinness dei primati di That's Live di Rockin'1000; per la categoria ONG/sociale la storia della radiologa Laura Rossi che, diventata paziente, crea grazie al crowdfunding H-maps, una app per orientare i pazienti nel percorso di cura; per la categoria news/editori le storie da campioni nella vita e nello sport di “Made in Italy - Il lungo viaggio verso Rio” di Repubblica TV. Menzione speciale alla video-esperienza 360 di Gomorra e al canale YouTube dello Zecchino d’Oro, arrivato lo scorso maggio anche al primo posto nella YouTube Music Chart Italy. Voto del pubblico in sala alla storia d’amore e di conti Amore e Partita IVA, della startup Fatture in Cloud.

Carmel La Sorella, Giovanna Cosenza e Giampaolo Colletti consegnano il premio al lavoro "Amore e Partita Iva", realizzato dalla  start-up Fatture in cloud.

Carmel La Sorella, Giovanna Cosenza e Giampaolo Colletti consegnano il premio al rappresentante della  start-up Fatture in cloud, che ha proposto il video "Amore e Partita Iva".

Le idee da sole non bastano più

La giornata dei Teletopi, a cui partecipiamo da alcuni anni, è stata anche nel 2016 ricca di stimoli: già tornare in un’aula universitaria con i capelli sempre più bianchi ha una valenza emotiva da non trascurare, ma poi farsi una vera e propria full immersion di video internazionali scalda il cuore e offre nuovi stimoli per orientarsi con più dimestichezza nel mondo della comunicazione.
Il futuro del Web e dei social sarà sempre più “video”, dice il vice-presidente di Facebook Europa Nicola Mendelsohn, e Cisco stima che quasi l’80% del traffico globale della rete sarà fatto da immagini in movimento (nel giro di un paio d’anni un milione di minuti di audiovisivo attraverserà la rete ogni secondo). Le storie raccontate con immagini in movimento saranno dunque lo strumento principale per condividere, comunicare, promuovere, vendere e convincere nei prossimi anni, a patto che rispettino alcuni parametri.
Non aspettatevi però regole innovative, alchimie segrete o ricette complicate… Si tratta degli ingredienti tipici del racconto fiabesco, ovvero tutti quegli step che ricostruiscono il percorso dell’eroe che per ottenere ciò che gli manca, deve superare una serie di ostacoli. La musica giusta e il ritmo giusto possono coprire qualche difetto di ripresa e montaggio, ma per toccare le corde dell’emozione bisogna scavare a fondo, risvegliare ricordi sopiti e farci tornare un po’ bambini. Una volta era “sufficiente” un’idea geniale o particolarmente creativa per poter emergere nella rete e coinvolgere un grande pubblico di internauti, un pubblico decisamente “di bocca buona” per quanto riguarda le qualità tecniche del video e della ripresa. Molti blogger e molti video maker hanno costruito il loro successo (in alcuni casi planetario) su questo concetto. Oggi, in tempo di piattaforme digitali cross-mediali che superano la distinzione tra Tv, cinema, computer, apparati fissi e mobili, l’idea in sé – per quanto creativa - non è più sufficiente per emergere. Stiamo andando verso la maturità del mezzo e verso una maggiore cura nella confezione del prodotto, dove le sbavature sono concesse solo in casi di particolari sperimentazioni. Insomma, ciò che abbiamo imparato durante questa full immersion bolognese è che per emergere bisogna essere molto più bravi e creativi di prima, e se poi, il protagonista del racconto è anche un soggetto particolarmente talentuoso (che sia sportivo, musicista, artista ecc…), o se si racconta un talento con particolari abilità tecniche, ecco che il successo è molto più vicino, con buona pace di chi dice che da quando c’è internet si è perso il gusto per le belle immagini.

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La sala dell'Università di Bologna che ha ospitato la nona edizione dei Teletopi

 

 

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