Televendite: i buoni propositi di Gasparri

Non si può imporre alle emittenti locali di smettere di trasmettere le televendite, colpevolizzarle più del dovuto sarebbe come decidere di chiuderle.

È questa la nostra posizione - peraltro doverosa per un giornale di settore come Millecanali - in merito al bailamme causato dal caso Vanna Marchi.

Certo è peraltro che, come ha affermato il Ministro Gasparri, si possono "punire più severamente gli abusi, fino ad arrivare all'oscuramento per alcuni giorni o addirittura alla revoca della concessione, in caso di violazioni gravi e ripetute". Tutto questo, però, come ha opportunamente aggiunto

il titolare del Dicastero delle Comunicazioni, "senza criminalizzare l'emittenza locale".

Gasparri si sta muovendo su questo tema con decisione e nello stesso tempo con la piena comprensione delle buone ragioni delle televisioni,

secondo l'apprezzabile linea tenuta fin dal suo esordio al Ministero. "È indispensabile ricordare - ha infatti continuato Gasparri - che molte

imprese non avrebbero potuto accedere alla pubblicità nazionale anche per i costi troppo elevati ed hanno visto, quindi, nell'emittenza locale

un motivo di crescita. Non bisogna perciò metterla sotto accusa".

Ospite anche da Vespa (proprio nella trasmissione accusata di aver trattato l'argomento delle televendite con superficialità e un po' di

sensazionalismo) assieme a Filippo Rebecchini della Frt, Gasparri ha suggerito alle Tv locali di reagire alla difficile situazione di oggi schierandosi su una linea di assoluta trasparenza, che garantisca anche pienamente i consumatori e i clienti delle televendite. Una linea che le associazioni delle emittenti sembrano voler seguire in pieno.

Pubblica i tuoi commenti