Tg Rai e Mediaset: Berlusconi ‘superstar’

Ecco, nella cronaca del ‘Sole 24 Ore’, i poco confortanti dati sulla presenza di governo e partiti nei Tg della Rai e di Mediaset e nel Tg di Enrico Mentana su La7.

La cosa è talmente nota che da un po' neppure noi ne parliamo più di tanto. Eppure non cessa, diciamo così, di “sconcertare” e in realtà - e più seriamente - di rendere quasi 'irreale' un effettivo pluralismo in Televisione.
Ci riferiamo ai dati sulle presenze politiche in Televisione, in cui spicca l'assoluto predominio del Premier Silvio Berlusconi, ovviamente soprattutto sui canali Mediaset di sua proprietà ma anche su quelli Rai (Tg3 escluso).
Ecco due articoli che spiegano bene la situazione apparsi in momenti diversi sul 'Sole 24 Ore', a firma del noto collega Marco Mele:

Partiamo dai dati di fine anno, sulla base delle cifre fornite dall'Osservatorio di Pavia-Cares:

«Tempi duri per il pluralismo in Tv. Gli ultimi quattro mesi del 2010, secondo le rilevazioni dell'Osservatorio di Pavia-Cares, confermano e accentuano gli squilibri riscontrati durante il resto dell'anno passato e negli anni precedenti. Le rilevazioni partono da settembre, per due motivi: separare le percentuali assegnate a Futuro e libertà da quelle della maggioranza e includere il tg diretto da Enrico Mentana, rilevato da quel mese. Il trimestre è il periodo fissato dall'Agcom per valutare le eventuali violazioni del pluralismo.

Il Tg1 diretto da Augusto Minzolini assegna a governo e maggioranza (esclusa Fli) più del 50% del tempo gestito direttamente dai soggetti politici e istituzionali. Il Pd ha un tempo inferiore a quello riservato al Pdl mentre, al contrario l'Udc, con il 9,6% del tempo, riceve dal Tg1 un trattamento migliore rispetto agli altri due tg Rai. Il Tg2 dà più spazio al governo rispetto al Tg1 e meno al Pdl, mentre il Pd sale al 18,7%.

Il Tg3 ha altri equilibri: il Pd è al 25,8% contro il 18,9% del governo e il 12,3% del Pdl. Il Tg3 è quello che dà più spazio ai partiti privi di rappresentanza parlamentare (5,3%) ed è l'unico in cui il Pd è il partito con il maggior tempo parola con il 25,8% di quello totale e la testata Rai che dà il maggior spazio a Futuro e libertà, l'8,3% del totale (Gianfranco Fini, in quanto presidente della Camera, è presente tra i soggetti istituzionali, che hanno l'11,8% del tempo, in media, tra i tre Tg del servizio pubblico).

I tg di Mediaset non forniscono novità di rilievo rispetto al passato: restano molto sbilanciati a favore del governo e del Pdl. L'Agcom, finora, si è limitata agli avvertimenti. Il Tg4 di Emilio Fede, ad esempio, dà il 75,2% del tempo al governo e alla maggioranza, escluso Fli, con la Lega peraltro ridotta a un 1,8%. Il Pd è al 10,4%, l'Idv allo 0,7%, l'Udc al 2,2%. Il Movimento per le autonomie (Mpa) non ha nemmeno un secondo per parlare in prima persona, in quattro mesi, dai tre tg di Mediaset.

Il Tg5 appare solo un po' meno squilibrato del Tg4: il governo ha il 43,4% del tempo di parola, il Pdl il 13,3%, il Pd 15,5% con l'Udc che sale al 5,3% e l'Idv all'1,7%. Il tg di Studio Aperto, che alle dichiarazioni dei politici dedica però solo 69 minuti e mezzo in quattro mesi contro i quasi 374 del Tg4, "se la cava" con un 66,4% al governo più un 9% al Pdl, stessa percentuale riservata al Pd. Dai tg Mediaset, Futuro e libertà ha percentuali di interventi in prima persona ben più ridotte rispetto a quelli della Rai (1,6% da Studio Aperto, 2,7% dal Tg4, 2,8% dal Tg5).

È il Tg La7 di Mentana a dare, da settembre a dicembre, la maggior percentuale di tempo gestito in prima persona a Futuro e libertà: il 10%, quasi lo stesso del Pdl (10,1%), più del Tg3. Il governo ha, comunque, il 31,8% del tempo complessivo, il Pd il 14,8%, l'Udc l'8%, l'Italia dei valori il 3,8%, gli altri partiti il 4,7%.

Quanto ai singoli leader, Silvio Berlusconi è quello che ha il maggior tempo parola in tutti e sette i Tg nazionali. Con percentuali, però, molto diverse. Al Tg1, negli ultimi quattro mesi dell'anno, ha l'11,2% del tempo complessivo, contro l'8,4% di Casini e il 6,5% di Bersani. Al Tg2 ha il 9,9% ma con più distacco dal segretario del Pd, che ha il 5,5%, seguito da Fini con il 5,3% e Casini con il 4,8%. Nel tg diretto da Bianca Berlinguer Berlusconi precede di un'incollatura Bersani, 6,7% contro 6,4%.
Nei tg Mediaset le differenze aumentano: al tg di Fede, il premier ha il 24,4% del tempo in prima persona contro il 7,2% di Quagliariello e il 5,3% di La Russa. Tra i primi dieci l'unico esponente dell'opposizione è Matteo Colaninno, al 3,7%. Al Tg5 di Mimun, Berlusconi ha il 20,8% del tempo parola, contro il 4,6% di Fini e il 4,5% di Bersani e Casini, appaiati. A Studio Aperto si sfiora il monologo: Berlusconi ha il 44,1% del tempo contro il 4,8% di Maria Stella Gelmini. Bersani ha il 3,1%.
Il Tg La7, infine: Berlusconi ha il 14,9% contro il 10,9% di Fini, il 7,3% di Casini e il 6,5% di Bersani».

Ed ecco i dati di gennaio nel secondo articolo della serie:

«I tg nazionali, quando la situazione politica si fa critica, aumentano il tempo di parola per il governo. I dati dell'Osservatorio di Pavia per il mese di gennaio segnalano questa novità, rispetto agli ultimi quattro mesi del 2010.
L'obiezione principale rispetto a questa supremazia governativa sta nei fatti di cronaca, con lo scandalo Arcore che ha tenuto banco. Questi dati, però, non si riferiscono al tempo di notizia, che ovviamente doveva privilegiare Silvio Berlusconi ma a quello gestito direttamente in prima persona, con tutti i soggetti politici interessati a intervenire in una tale congiuntura.

Il Tg1 e il Tg2 hanno aumentato il tempo riservato al premier rispetto alla media dell'ultimo quadrimestre dei 2010. Il Tg1 è passato dal 31,1% al 37,7%, il Tg2 dal 33,6% al 36,8%. Governo e maggioranza sono al 57% del tempo gestito in prima persona destinato dal Tg1 ai soggetti politici e istituzionali. Quanto ai partiti di opposizione, il Tg1 dà il 14,7% al Pd (164 nella media settembre-dicembre), il Tg2 il 19,5. Vi sono differenze anche per Futuro e libertà: lo 0,2% dal Tg1 rispetto al 3,5% del Tg2.

Il Tg3 marca tutta la sua diversità anche a gennaio: 18,7% al governo, 18,4% al Pdl, 25,2% al Pd, 5,2% a Futuro e libertà. Il Tg3 è quello che concede la parola, a gennaio, ad esponenti di Alleanza per l'Italia (i1 4,8%) rispetto allo 0,2% del Tg1 e allo o,o% secco del Tg2.

I tg di Mediaset non mostrano tentennamenti. Il Tg4 di Emilio Fede riequilibra Pdl e governo: dà il 38,3% al partito guidato dal suo principale azionista e i1 37,3 al governo di Silvio Berlusconi. Il Tg5, invece, è più "squilibrato"; il 41,4% del tempo di parola va al governo, solo il 17,4 al Pdl. Studio Aperto è ancor più sbilanciato: il 78,3% degli oltre 22 minuti riservati ai soggetti politici e istituzionali va al governo; al Pdl resta un 2,6%, che serve a "passare" quota 8o% a governo e maggioranza. Il Pd ha i1 9,3 del tempo parola dal Tg4, il 10,9 dal Tg5, il 12,4 da Studio Aperto. Futuro e libertà non parla per nemmeno un secondo su Tg4 e Studio Aperto e ha il 2,2% sul Tg5. L'Italia dei valori, a gennaio, non arriva all'1% su tutti e tre i tg Mediaset, così come Alleanza per l'Italia.
La cronaca porta anche il tg di Enrico Mentana ad aumentare il tempo parola dato al governo, dal 31,8% degli ultimi quattro mesi dell'anno al 43,8 di gennaio. Più spazio al Pd, i118,5% rispetto al 14,8, brusco calo di Futuro e libertà, dal 10% all'1,9%, ma va calcolato che Gianfranco Fini, in quanto presidente della Camera, è rilevato da Pavia tra i soggetti istituzionali».

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