The Pills arrivano al cinema ma il pubblico non li segue

Dal web al cinema con idee e coraggio: è il percorso di The Pills, che però il pubblico pare non seguire

Luca Vecchi, Matteo Corradini e Luigi di Capua sono tre giovani amici romani che qualche anno fa, come molti coetanei, hanno deciso di passare il tempo registrando e caricando video su YouTube. Al contrario di molti “youtuber” che, alla ricerca delle visualizzazioni facili, si sono buttati sui generi più in voga (gaming, tutorial o vlog), i The Pills (questo il nome scelto per il loro collettivo) hanno deciso di intraprendere una strada più difficile, quella della recitazione. The Pills infatti è anche il nome di una web serie in cui i tre protagonisti raccontano in chiave ironica le avventure di un gruppo di giovani tra ragazze, amicizie, lavoro e vita quotidiana.

La serie, composta da episodi di pochi minuti, ha riscosso un enorme successo su YouTube, tanto da suscitare l’interesse della tv generalista. Prima Deejay Tv e in seguito Italia 1 hanno portato in tv gli sketch dei The Pills accrescendo il loro pubblico e riscuotendo un buon successo.

Da qui l’incontro con Pietro Valsecchi, che ha prodotto la seconda stagione della web serie, trasmessa su Italia 1. Con la sua Taodue, Valsecchi è anche il produttore del primo film dei ragazzi romani dal titolo “The Pills: sempre meglio che lavorare”. È sicuramente da apprezzare l’opera del produttore che ha deciso di investire parte degli enormi incassi ottenuti con film importanti (come quelli di Checco Zalone) in nuove proposte interessanti ma anche rischiose.

Passando al film, la storia ripercorre le vicende dei tre amici che convivono in un appartamento della periferia romana. I protagonisti da bambini hanno fatto il giuramento di non lavorare mai e oggi, alla soglia dei trent’anni, hanno mantenuto la promessa e trascorrono le giornate bevendo caffè e fumando (sigarette ma non solo) intorno a un tavolo, evitando accuratamente ogni possibile attività produttiva.
L’elemento portante della pellicola è dunque la pungente ironia nei confronti dei giovani di oggi, costretti a barcamenarsi tra un lavoro precario e l’altro, con il miraggio del posto fisso. I The Pills sono esattamente il contrario, per loro il lavoro va assolutamente evitato poichè rappresenta la fine della giovinezza e dei sogni adolescenziali. Tutto ciò finchè un giorno ad una festa Luca incontra una ragazza per la quale scocca la fatidica scintilla. La giovane lo coinvolge in una serie di lavoretti ed entrambi sembrano soddisfatti e appagati da questa novità. Il lavoro diventa quasi come una droga tanto che quando non riescono a trovarlo sembrano in crisi di astinenza. Nel frattempo Luigi attraversa una profonda crisi, si rende conto del tempo che passa ma non riesce ad accettarlo e per questo si comporta come un adolescente lanciandosi in avventure fuori tempo massimo come l’occupazione di un liceo.  Matteo dal canto suo rimane sconvolto dal cambiamento di atteggiamento del padre che, stanco di vivere solo per la famiglia, affronta una crisi di mezz’età e inizia a fare il ragazzino tra social, web series e viaggi non pianificati. Da questi tre spunti prende il via la storia che porterà i protagonisti a rivalutare comportamenti e convinzioni, affrontando la vita comunque a modo loro e senza necessariamente seguire degli schemi prestabiliti.

Il rischio più grosso corso dai The Pills, era quello di non riuscire a tenere sulla lunga distanza, ma una sceneggiatura abbastanza ben congegnata e una serie di gag esilaranti fanno trascorrere l’ora e mezza del film in maniera veloce e piacevole. In particolare vanno segnalate alcune chicche come il cammeo di Giancarlo Esposito (attore feticcio di Spike Lee e interprete della serie Breaking Bad) nel ruolo del capo dei “Bangla”, che inserisce Luca nella cerchia degli extracomunitari che gestiscono gran parte dei negozi in città. Molto divertenti anche i momenti di flashback in cui si vedono i tre ragazzi da bambini, mentre vivono le loro esperienze infantili esprimendosi però con termini e atteggiamenti da adulti.

Non parliamo certamente di un capolavoro -  in alcuni casi l’inesperienza dei tre comici viene a galla e non tutte le intuizioni sono indovinate - ma di un esordio incoraggiante, con momenti molto gustosi e citazioni cinefile deliziose, oltre a una regia molto interessante curata dallo stesso Luca Vecchi.

La nota dolente arriva dal pubblico, che non sembra aver seguito le tre web star nel passaggio al grande schermo: nel primo weekend in sala il film ha incassato poco più di 350 mila euro, cifra non certo esorbitante. C’è la possibilità che il risultato nel lungo periodo sia migliore, ma il weekend d’apertura dà un’indicazione abbastanza importante su quello che sarà l’andamento complessivo di una pellicola. Speriamo soltanto che l’eventuale flop al botteghino non abbatta sul nascere la carriera cinematografica dei The Pills; in un panorama abbastanza stantio come quello del cinema italiano c’è bisogno di giovani autori intraprendenti e innovativi. Vecchi, Corradini e Di Capua, pur con alcuni limiti, hanno mostrato un talento non comune che potrebbe essere messo meglio a fuoco in successive opere.

(foto: www.badtaste.it)

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