Tolstoj visto da Lux Vide

‘Anna Karenina’, ovvero una delle poche coproduzioni ‘kolossal’ della Rai. Ma l’operazione di trasferire ancora il romanzo di Tolstoj in uno sceneggiato Tv non convince del tutto. Buoni però gli ascolti.

Del romanzo “Anna Karenina”, uno dei pilastri della letteratura mondiale, è stata fatta oltre una ventina di versioni tra cinema e Televisione.
Riprodurre sullo schermo un grande romanzo è sempre difficile. Ci si va a scontrare con la diffidenza di chi quel romanzo l'ha letto, assimilato e vissuto, tanto da averlo fatto proprio e da considerare “impossibile” una versione televisiva o cinematografica. Ancora più difficile se ci si deve cimentare con la scrittura di Tolstoj.

La versione più recente per la Televisione del romanzo è la “Anna Karenina” trasmessa da RaiUno lunedì 2 e martedì 3 dicembre, una coproduzione LuxVide - Rai Fiction (Italia) - Betafilm (Germania) - Telecinco Cinema (Spagna) - Pampa Productions (Fancia), prodotta da Matilde e Luca Bernabei per la regia di Christian Duguay e la sceneggiatura di Francesco Arlanch.

Visti i costi delle produzioni televisive di un certo spessore, solo una coproduzione tra quattro Paesi europei poteva realizzare un film tratto da un romanzo “enorme”, in costume, ambientato nella Russia imperiale di fine Ottocento. E cercare di ricrearne con successo le atmosfere, con il fruscio degli abiti eleganti della nobiltà pietroburghese, i palazzi e i gelidi paesaggi russi (ma il film è stato girato, in realtà, tra Lituania e Lettonia).

La sfida era rischiosa. È un'impresa ardua rendere con le immagini quello che Leone Tolstoj fa con una scelta misurata, attenta, precisa delle parole nel riportare sentimenti e stati d'animo dipanati su quasi 900 pagine, con una costruzione minuziosa dei personaggi. E infatti la sceneggiatura si è presa alcune libertà - come giustamente avviene in ogni film tratto da un libro - discostandosi dal testo originale, indugiando per quasi tutta la prima parte del film sull'estenuante corteggiamento che Vronskj fa ad Anna Karenina, cosa che nel romanzo occupa invece poche righe.

Un romanzo complesso, su una donna che sfida le convezioni sociali del tempo, e quindi sulla società nobiliare russa di fine Ottocento, che ancora non sa cosa porterà il nuovo secolo, nella serie di RaiUno a tratti sembra trasformarsi invece nella storia di due coppie - Anna-Vronskj e Kitti-Levin. Seguendo questo indirizzo la complessità dei personaggi sparisce, in primis la drammaticità del personaggio della protagonista, affidato ad una recitazione 'debole' come quella di Vittoria Puccini. Si può trascurare la differenza fisica tra Vittoria Puccini e la Anna Karenina “vera”, che Tolstoj descriveva con spalle piene e braccia tonde, polso sottile e piccolo e collo tornito, riccioli e occhi scuri, ma c'è anche il fatto che la recitazione della ex “Elisa di Rivombrosa” è un po' troppo delicata, debole, rigida, purtroppo (parere personale) non all'altezza del personaggio, al quale l'attrice non riesce a dare forza.

Gli autori scivolano poi su alcune dettagli che si rivelano errori imperdonabili, forse dettati dall'intenzione di “modernizzare” il romanzo. Il momento dell'incontro tra Anna e Vronskj, con il ballo nella casa moscovita degli Oblonskij, è uno dei momenti clou del libro. Quel ballo viene svilito dalle note della canzone “One day I'll fly away”, che più che portare alla società nobiliare russa del 1874 fa tanto effetto 'La Bella e la bestia'.

Un altro appunto riguarda la scelta dell'attrice che impersona la Principessa Scerbàtskaja, interpretata da una Sydne Rome dal viso irriconoscibile. Un viso modificato dalla chirurgia estetica, un volto tipico del secondo millennio, che non ha nulla a che spartire con quei bei volti immortalati nei ritratti del XIX secolo, e che rende vani gli sforzi di costumisti, scenografi e tecnici che hanno lavorato alla produzione.

A questa 'Anna Karenina' di RaiUno va comunque riconosciuto di contribuire a divulgare il romanzo in un Paese in cui il mercato del libro ha registrato a fine ottobre un - 6,5%, e a difesa della sua mancata riuscita rimangono le parole che Fedor Dostoevskij pronunciò all'uscita del romanzo di Tolstoj. “Anna Karenina - scriveva Dostoevskij - in quanto opera d'arte è la perfezione... E niente della letteratura europea della nostra epoca può esserle paragonato”.

Buoni gli ascolti, in ogni caso. La prima serata di lunedì ha ottenuto il 19,9% di share (5.558.000), la seconda di ieri ha fatto il bis: ancora 19,9% (5.279.000).

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