Approvata dalla Commissione Affari Costituzionali della Camera la legge sul conflitto d’interessi, senza modifiche rispetto al testo “rivisto” a luglio dal Senato.
Come era già accaduto in altre occasioni, anche nella precedente legislatura, se ne erano un po' perse le tracce, nonostante la solita proclamata urgenza di risolvere il problema espressa da diverse forze politiche e soprattutto dal diretto interessato, il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Stavolta però ci siamo: la Commissione Affari Costituzionali della Camera ha approvato il disegno di legge sul conflitto d'interessi, respingendo tutti gli emendamenti presentati dall'opposizione e dando dunque il via libera al provvedimento nello stesso testo approvato in luglio (con diverse significative modifiche, che tuttavia non cambiano la sostanza) dal Senato.
Il calendario ora prevede per la prossima settimana i pareri delle altre Commissioni della Camera; a gennaio, poi, il testo approderà finalmente in Aula, dove sarà probabilmente battaglia campale con l'opposizione; tuttavia, se la maggioranza, come sembra possibile, reggerà, il provvedimento potrebbe diventare legge molto presto.
Ricordiamo che il disegno di legge in oggetto, pur emendato per renderlo più "digeribile", sancisce la possibilità per Berlusconi di essere contemporaneamente Presidente del Consiglio e proprietario di Mediaset-Fininvest; viene solo vietata, infatti, la gestione in prima persona delle imprese possedute o controllate.