Stavolta RaiUno non ha convinto tutti, con l’insolita fiction in due puntate su un personaggio come il poeta romano per eccellenza. Dalla scelta del protagonista a una serie di ‘macchiette’, diverse cose non entusiasmavano. Ma il pubblico ha gradito…
Tra le prime cose a colpire nella fiction “Trilussa. Storia d'amore e di poesia” c'erano le immagini macchiettistiche, quasi comiche, di un Gabriele D'Annunzio che si atteggia a sommo poeta con mosse da primadonna (la classica foto del vate con la mano appoggiata sul mento e sguardo in avanti) e un Benito Mussolini che sembrava uscito a sua volta da un fumetto caricaturale. Poi c'era la recitazione più teatrale che cinematografica e attori non protagonisti che sembravano alle prese con il saggio finale della scuola di cinematografia.
La fiction in due episodi di RaiUno, realizzata in collaborazione con Titanus, ha segnato il ritorno sul piccolo schermo di Michele Placido, che prima aveva vestito i panni di altri personaggi, vedi solo Enzo Tortora o Padre Pio, ma in questo caso Trilussa non sembrava essere un personaggio nelle sue corde, non sembrava sentirlo né volerlo conoscere davvero. Per interpretare “er poeta de Roma” ci si aspettava semmai un attore romano; il primo a venire in mente è Gigi Proietti, che tante volte abbiamo sentito decantare i versi del poeta, oppure Claudio Amendola (anche se si rischia l'effetto Cesaroni) o ancora un Sergio Castellitto.
Nel cast anche Monica Guerritore, nel ruolo dell'inseparabile governante; Valentina Corti, invece, con gli occhi sempre sgranati, interpretava in modo per niente convincente una giovanissima Giselda, trasformata da Trilussa in una grande stella del cinema.
La regia era di Lodovico Gasparini e le musiche di Stelvio Cipriani. Gli sceneggiatori Paolo Logli e Alessandro Ponti hanno deciso di occuparsi dell'ultimo periodo di vita di Trilussa, ormai un po' anziano e già affermato, incentrando la mini-serie su un episodio specifico. Era il 1937 e il poeta, ormai vicino ai settant'anni, era all'apice della carriera, ma faticava a pagare l'affitto della casa nel ghetto ebraico in cui abitava, di proprietà del Conte Osvaldo della Rocca. Ad una festa, durante una conversazione tra Trilussa e il Conte, a quest'ultimo viene l'idea della sfida: se Trilussa riesce a trasformare la giovane Giselda in una vera attrice in soli tre mesi, il Conte gli lascia la casa.
È così che la giovane Giselda diventerà Leda Gys. Intorno a Giselda si svolge love story con Arturo, giovane antifascista che si mette nei guai con le forze dell'ordine.
La vera grande storia d'amore citata anche nel titolo è però il rapporto quarantennale tra Trilussa e Rosa Tomei (Monica Guerritore), non una semplice “serva” ma la custode della sua esistenza e intimità.
Il tutto non sembra esaltante e la tematica un po' 'strana' per una fiction Rai ma il pubblico è stato di diverso parere e la mini-serie è andata bene. Prendiamo la seconda parte di ieri sera: ''Trilussa - storia d'amore e di poesia'' di RaiUno ha vinto nettamente il prime time con 6 milioni 191 mila spettatori e uno share del 21.98.
Su RaiTre, comunque, grandi ascolti per ''Ballaro''' che ha raggiunto 4 milioni 280 mila spettatori e uno share del 15.94.