Il Paese del Nord Africa così ‘vicino’ (per molti versi) all’Italia lotta nelle strade per liberarsi di un regime dispotico e ormai inviso alla popolazione. Una troupe del Tg3 con Maria Cuffaro si è trovata nel bel mezzo degli scontri…
I disordini in Tunisia stanno avendo conseguenze sempre più gravi anche per l'informazione, sia tunisina che straniera. Tra gli obiettivi sensibili presidiati dall'esercito, oltre a Parlamento e Palazzo del Governo c'è anche la Tv di Stato. I disordini sono divampati in tutto il Paese e durante le manifestazioni a Tunisi è stata aggredita una troupe del Tg3 che stava seguendo una manifestazione di protesta in strada.
La giornalista Maria Cuffaro è stata spinta a terra, mentre l'operatore Claudio Rubino è stato malmenato e gli è stata strappata la telecamera. Sia la Cuffaro che Rubini sono riusciti a tornare in albergo incolumi. Le loro condizioni di salute sono buone dal punto di vista fisico ma i due hanno subito un forte choc.
Intanto, prima dei più recenti clamorosi svilupp, la polizia ha impedito a un gruppo di giornalisti tunisini di manifestare contro la violenta repressione del movimento di protesta in corso nel Paese da parte delle forze dell'ordine e contro gli "ostacoli" posti all'esercizio della loro professione. I giornalisti sono stati bloccati dalle forze dell'ordine all'interno dell'edificio del sindacato della stampa.
"Questa violenza è inaccettabile, gli autori devono essere identificati e processati" - ha dichiarato Maja Kocijancik, il portavoce del capo della diplomazia europea Catherine Ashton - . Siamo preoccupati per il ricorso sproporzionato della forza da parte della polizia verso i dimostranti pacifici".
Poi, dopo molti disordini e molti morti, il presidente Ben Ali ha dovuto scendere a più miti consigli.