Turchia: scarcerazioni e ancora arresti

Dopo gli arresti in Turchia ritenuti arbitrari dagli oppositori e da molte associazioni internazionali per il diritto di stampa, alcuni giornalisti sono stati rilasciati. Gli arresti risalgono al 14 dicembre, quando la polizia turca ha arrestato almeno 23 persone in tredici province del Paese, tra cui molti giornalisti che lavorano nei media critici verso il governo del presidente Erdogan.

Tra le persone fermate c’erano Ekrem Dumanli, direttore di ‘Zaman’, il più grande quotidiano del Paese, e Hidayet Karaca, a capo della Tv Samanylou. L’accusa nei confronti degli arrestati è di aver cospirato contro le istituzioni turche, insieme a Fethullah Gülen (religioso turco che vive in Pensylvania dopo aver rotto con Erdogan).
Ekrem Dumanli, caporedattore del quotidiano ‘Zaman’, è stato dunque rilasciato dopo essere stato interrogato dal procuratore  ma con l’imposizione di non lasciare il Paese. Invece il presidente del gruppo Samanylou, Hydayet Karaca, e tre ex ufficiali di polizia  sono stati arrestati (dopo il fermo precedente). Karaca si è rifiutato di rispondere alle domande delle autorità giudiziarie sulle accuse di mancanza di imparzialità dei suoi media, in particolare di Samanylou Tv.

Sia Dumanli che Karaca sono accusati di  appartenere ad un’organizzazione illegale che, in base a quanto riportato, è colpevole di diffamazione e  di “negazione arbitraria della libertà”. Invece i giornalisti Ameht Sahin e Fahri Sarrafoglu sono stati rilasciati rispettivamente il 15 e il 16 dicembre.

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