L’Italia rischia una procedura d’infrazione da parte della Commissione europea in tema di protezione dei minori in Televisione. Lo ha reso noto Franco Mugerli, Presidente del Comitato Media e Minori.
L'Italia rischia una procedura d'infrazione da parte della Commissione europea in tema di protezione dei minori in Televisione. Recenti disposizioni contenute nel Testo unico dei servizi di media audiovisivi, meglio noto come Decreto Romani (d. lgs. 15 marzo 2010 n. 44), contrastano con il divieto assoluto alla trasmissione di programmi gravemente nocivi per i minori (pornografia e violenza efferata) sancito dalla Direttiva europea sui Servizi di Media Audiovisivi.
In una lettera inviata nell'ottobre scorso al Governo italiano la Commissione europea ha avvertito di “rifiutare le risposte delle autorità italiane alle quali potrebbero seguire procedure d'infrazione”. Lo ha reso noto Franco Mugerli, Presidente del Comitato Media e Minori in occasione della Conferenza sulla “Giornata nazionale per i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza” promossa dalla Commissione parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza presieduta dall'on. Alessandra Mussolini svoltasi presso la Sala del Mappamondo di Palazzo Montecitorio.
Una denuncia fatta propria anche dalla Commissione parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza nel documento conclusivo dell'indagine conoscitiva “La tutela dei minori nei mezzi di comunicazione” presentato nel corso della Conferenza. “La Commissione - si legge nel documento - , prendendo atto che la tutela dei minori nelle trasmissioni televisive di programmi gravemente nocivi è disattesa dalla deroga introdotta dal D.lgs 16 marzo 2010, n. 44 alla Direttiva europea, richiama il Governo ad attuare integralmente quanto disposto dalla citata Direttiva europea”.
Nel documento della Commissione si stigmatizzano anche le delibere dell'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni del luglio scorso contestate dal Comitato Media e Minori per aver legittimato la trasmissione di film vietati ai minori di 14 anni in orario di Televisione per tutti purchè con l'utilizzo di parental control, al contrario non consentita dal Decreto Romani, e per aver ulteriormente allargato l'accesso alle trasmissioni gravemente nocive in Televisione.
“La Commissione come organo parlamentare riconferma il dettato normativo di cui all'articolo 34, comma 4, del Testo unico Servizi media audiovisivi, richiamando l'Autorità garante per le comunicazioni ad una corretta applicazione della norma citata”.
Il Presidente Mugerli ha assicurato alla Commissione parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza la collaborazione del Comitato perché, con un processo di coregolamentazione in un ampio confronto tra istituzioni, operatori e utenti, già in questa legislatura si possa dar vita a una razionalizzazione delle norme e a un Codice di tutela dei minori nei mezzi di comunicazione. Ha infine auspicato che possa avviarsi nel Paese una vasta, coordinata e supportata azione di educazione all'utilizzo dei media.
Concludendo il suo intervento, ha ribadito che “la tutela dei minori è anzitutto un problema culturale, prima che sociale. Occorre tornare a riscoprire il desiderio del bello, del giusto, del bene che alberga nei cuori di ciascuno di noi”.