Sull’ultimo numero di ‘TeleRadioFax’, la rivista di Aeranti-Corallo, è stata pubblicata un’interessante analisi del possibile impatto della riforma avviata dal Governo sul fondamentale tema dei contributi alle Tv (ma anche alle Radio) locali. Ricordiamo che fra i problemi più seri che hanno portato alla situazione di generale difficoltà dell’emittenza locale c’è proprio quello della progressiva diminuzione dell’entità (e dei forti ritardi nei pagamenti) dei contributi pubblici. Ora è in fase di adozione (l’iter è ancora piuttosto lungo) una riforma completa del Governo su questo tema, che dovrebbe assicurare maggiori introiti alle Tv locali, sulla base di precisi parametri (produzione informativa, occupazione, copertura, ascolti ecc.). Ma quali e quante emittenti ne usufruirebbero, se la riforma venisse approvata secondo questa sua prima ‘versione’? Ecco la ‘simulazione’, appunto, di Aeranti-Corallo:
“Mentre è in corso l’iter per l’approvazione del DPR recante il nuovo regolamento per i contributi statali a Tv e Radio locali (approvato in via preliminare il 24 marzo u.s. dal Consiglio dei Ministri), Aeranti-Corallo ha sviluppato alcune simulazioni relative al possibile impatto della nuova regolamentazione, sia con riferimento al settore Tv, sia con riferimento al settore Radio.
Ricordiamo che sul provvedimento deve essere acquisito il parere del Consiglio di Stato, nonché il parere delle Commissioni parlamentari competenti; lo stesso deve, quindi, essere esaminato in via definitiva dal Consiglio dei Ministri, emanato con Decreto del Presidente della Repubblica, registrato dalla Corte dei Conti e pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
Tv Locali - In base alla simulazione di Aeranti-Corallo, il numero di Tv locali commerciali che avrebbero i requisiti di ammissibilità per l’accesso alla graduatoria è il seguente: Nord Italia, 30; Centro Italia, 10; Sud Italia e isole, 17. Il totale è di 57.
L’elaborazione realizzata da Aeranti-Corallo si basa sui dati del personale dipendente delle graduatorie Corecom 2015 (ultime disponibili) e delle coperture delle emittenti come risultanti dalle autorizzazioni Fsma, aggiornate al 2012 (ultimi dati disponibili).
Tali dati sono, pertanto, soggetti a possibile errore.
Gli stessi dati non tengono conto, inoltre, degli altri requisiti di ammissibilità previsti dallo schema di Regolamento (orario massimo di televendite, regolarità nel pagamento di contributi e diritti da parte di coloro che sono anche operatori di rete, obbligo di telegiornali e adesione ai codici di autoregolamentazione).
Il numero di emittenti potrebbe, pertanto, subire un’ulteriore flessione, attestandosi, presumibilmente, a circa 50 emittenti complessive.
Se tali dati venissero confermati, potrebbe essere escluse dalla contribuzione molte importanti storiche emittenti televisive locali. Ricordiamo, inoltre, che il 3 per cento della contribuzione viene ripartito tra le emittenti televisive comunitarie (50 per cento in parti uguali, 50 per cento in base a una specifica graduatoria). Le imprese televisive comunitarie si attestano, attualmente, a circa 70.
Radio Locali - L’elaborazione di Aeranti-Corallo è stata predisposta sui dati del personale dipendente della graduatoria unica nazionale del 2014 (ultima disponibile). In base alla simulazione effettuata da Aeranti-Corallo, il numero di Radio locali commerciali aventi i requisiti di ammissibilità (due dipendenti a tempo pieno, di cui almeno un giornalista) per l’accesso alla graduatoria del 75 per cento dei contributi è pari a 89. L’altro 25 per cento è di spettanza delle Radio locali comunitarie, che, in base ai dati dei contributi 2014, sono 329 (con riferimento allo schema di DPR, il contributo alle emittenti radiofoniche locali comunitarie avviene per il 50 per cento sulla base di graduatoria riguardante il criterio dei dipendenti e dei giornalisti, mentre per l’altro 50 per cento viene ripartito in parti uguali tra tutti i soggetti beneficiari ammessi)”.