Tv senza Frontiere: le decisioni del Parlamento Europeo

Ecco l’articolo di Raffaella Natale sul sito www.key4biz.it: «Il dibattito sulla Direttiva Tv senza Frontiere… si accende anche fuori dalla sedi deputate. Le disposizioni sulla pubblicità hanno diviso gli europarlamentari e il confronto si fa sempre più serrato anche in Italia, dove il Ministro delle Comunicazioni, Paolo Gentiloni, non sembra voler retrocedere di fronte a Strasburgo, che ha imboccato una via ‘liberale’ per la nuova regolamentazione. Nei prossimi giorni, il Ministro, nell’ambit…

Ecco l'articolo di Raffaella Natale sul sito www.key4biz.it:

«Il dibattito sulla Direttiva Tv senza Frontiere... si accende anche fuori dalla sedi deputate. Le disposizioni sulla pubblicità hanno diviso gli europarlamentari e il confronto si fa sempre più serrato anche in Italia, dove il Ministro delle Comunicazioni, Paolo Gentiloni, non sembra voler retrocedere di fronte a Strasburgo, che ha imboccato una via 'liberale' per la nuova regolamentazione.

Nei prossimi giorni, il Ministro, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sul Ddl Gentiloni, sarà ascoltato dalle Commissioni Cultura e Trasporti della Camera. Da questo incontro si dovrebbe capire se l'articolo 3 del Ddl, quello che con l'introduzione del termine "messaggi pubblicitari" di fatto "assimila le tele-promozioni alla disciplina degli spot", verrà cambiato, seguendo la tendenza europea.

Ma secondo indiscrezioni, sarà molto difficile che il Ministro cambi idea, convinto che le tele-promozioni siano una forma di pubblicità a tutti gli effetti e che come tale vadano conteggiate.

La Ue è al lavoro dal 2005 per riscrivere le leggi sulla Tv: regole su spot, tele-promozioni, product placement, ma anche regole sugli affollamenti e su come debbano variare in relazione al programma che interrompono.

L'Europarlamento ha (appena) approvato (in prima lettura) una nuova versione della Direttiva volta all'aumento della concorrenza. L'affollamento orario della pubblicità rimarrà con un tetto massimo di 12 minuti per ogni ora (20%). Un tetto al quale, però, sfuggiranno tele-promozioni e televendite, che dovranno essere "prontamente riconoscibili". Non esattamente quanto auspicato da Gentiloni, che sostiene "una maggiore limitazione sia degli spot sia delle tele-promozioni, soprattutto in certe fasce protette".

Nella bozza approvata scende, infatti, da 45 a 30 minuti l'intervallo minimo tra un break pubblicitario e l'altro, ma solo nei notiziari, nei programmi per bambini, nei film e nelle fiction Tv.

Per gli altri generi, invece, è stato cancellato il limite d'intervallo ogni 20 minuti e fatto salvo il tetto massimo giornaliero. La Direttiva autorizza inoltre il product placement, con l'eccezione dei notiziari, dei programmi d'attualità e approfondimento, dei documentari e delle trasmissioni per bambini e poi per particolari tipi di prodotti: le sigarette e il tabacco, i farmaci e i trattamenti medici per i quali è necessaria una prescrizione.

Introdotta anche la clausola che prevede che questa sia annunciata all'inizio ed alla fine ed ogni 20 minuti con 'segnali neutrali'.

La Commissione aveva proposto un'autorizzazione condizionata da determinati limiti (i prodotti sponsorizzati dovranno essere indicati chiaramente durante i titoli di testa, e vietati in alcune categorie di programmi).

L'Assemblea di Strasburgo ritiene che gli Stati membri dovrebbero invece avere la possibilità di ammettere questa pratica nei film, nelle serie televisive e nelle trasmissioni sportive; il via libera varrebbe anche per altre trasmissioni nel caso in cui i prodotti fossero messi a disposizione gratis per l'inclusione nei programmi.

Il provvedimento prevede, peraltro, che ogni Paese possa adottare misure più severe se lo desidera e che, limitatamente al proprio territorio, possa procedere contro quelle Tv che, operando dall'esterno, non rispettino le regole di un determinato Stato. In caso di contenzioso il Governo interessato potrà rivolgersi alla Commissione Ue.

Il Parlamento Europeo puntualizza che questa particolare forma di pubblicità non dovrà avere conseguenze "sulla responsabilità e l'indipendenza editoriale dei broadcaster". Il volume sonoro della pubblicità, infine, non deve superare il volume delle altri parti del programma.

Bocciata la proposta di impedire che dai programmi Tv rivolti ai ragazzi fossero bandite pubblicità di prodotti contenenti zuccheri, grassi e sale.

A maggio i Ministri della Cultura Ue, che saranno coordinati dalla presidenza tedesca, torneranno a confrontarsi sulla Direttiva Tv senza frontiere. Dopodiché Strasburgo partirà con la seconda e ultima lettura del provvedimento. A quel punto i Governi nazionali dovranno, entro due anni, recepirla e, volendo, applicare disposizioni più rigide, che però dovranno essere giustificate...

Per il campo di applicazione, è stata introdotta una nuova definizione di programma che limita l'applicazione della Direttiva in modo tale che un livello minimo di regole comunitarie si applicheranno ai servizi non-lineari su domanda (video on demand) cosiddetti "Tv Like", definizione proposta da Gianni De Michelis in Commissione Industria che circoscrive il campo ai soli servizi con immagini secondo forma e contenuti caratteristici delle trasmissioni televisive.

"Come già previsto - ha detto ancora De Michelis - e come avevamo annunciato nel tavolo sulla competitività dell'industria audiovisiva, da noi promosso lunedì a Roma prima del voto, il Parlamento si è espresso per una maggiore deregolamentazione delle norme in materia pubblicitaria"...».

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