Sembrava un’isola felice fra le Televisioni europee, specialmente quelle pubbliche, nel cui ambito ultimamente le difficoltà finanziarie non sono mancate (si pensi alla Bbc o alla Tve spagnola). Adesso però, improvvisamente, tutto sembra cambiare anche in Svizzera.
Una sentenza della Corte suprema elvetica ha imposto infatti il pagamento dell’IVA sulla tassa di ricezione (il canone) all’emittente che effettua il servizio (la SSR, dunque, in Svizzera, articolata nelle Tv e Radio nelle varie lingue, ovvero italiano, francese, tedesco e romancio) e non più agli abbonati, con conseguente calo del canone stesso e degli introiti per la SSR. Per tutta risposta, la stessa SSR ha deciso tagli che andranno ad interessare complessivamente circa 250 dipendenti; una cinquantina circa di loro sono quelli ‘allontanati’ dalla RSI, l’emittente in italiano con sede a Comano, nel Canton Ticino.
Sarà necessario infatti recuperare 36,2 milioni di euro con risparmi sul personale della SSR.
Sui 49 ‘esuberi’ di competenza della RSI (il risparmio sarà di circa 5 milioni di euro), 20 persone sono state licenziate subito, mentre per gli altri ci sarà un percorso meno drastico, con probabili pre-pensionamenti. M soprattutto hanno provocato forti proteste le modalità dei 20 licenziamenti di cui sopra.
Sono state “modalità scandalose, che rasentano l'epurazione”, secondo quanto ha denunciato a ‘Repubblica’ Renato Minoli, presidente del Sindacato svizzero dei mass media: “I colleghi, convocati con un brevissimo preavviso, sono stati informati dai loro superiori della decisione di lasciarli a casa. Seduta stante, hanno dovuto consegnare la tessera aziendale, mentre l'account di posta elettronica è stato immediatamente bloccato”.
Inoltre, “in alcuni casi l'azienda ha richiesto l'intervento degli agenti di una società privata di sorveglianza, per accompagnare i malcapitati alla porta. Nelle altre sedi della SSR sono stati adottati provvedimenti analoghi, ma con modalità meno dure. Nessuno è stato accompagnato alla porta”.
Maurizio Canetta, direttore della Rsi, ha ribattuto alle accuse raccontando però una ‘storia’ solo un pochino ‘diversa’: “Nessuno è stato accompagnato alla porta da un agente di sicurezza e per contro è stato approntato un piano sociale che reputo importante. L'allontanamento immediato dei licenziati, come avviene in altre imprese, è stato preso anche a tutela di chi resta, per evitare, ad esempio, esplosioni incontrollate di rabbia o sottrazione di documenti sensibili”.
Infine gli ascolti: quelli della Tv svizzera di lingua italiana sono in calo ma pur sempre invidiabili per altre Tv di Stato: “Lo scorso anno la nostra prima rete televisiva ha registrato lo share più alto tra quelle pubbliche europee”.
Fantastico, e poi qualcuno parla della Svizzera come di un paradiso o quasi. I nostri inutili sindacati lì verrebbero considerati zero e forse la Camusso e soci dovrebbero lavorare come gli operai che fintamente difendono. Meditate gente