‘Tv Talk’: riparte un programma ormai ‘glorioso’

Per chi vuol capire di più della Televisione il sabato pomeriggio è d’obbligo seguire ‘Tv Talk’, che è appena ripartito con ottimi ospiti e tematiche affascinanti. È davvero tutto da vedere…

La politica che si mangia la tv e si moltiplica nei talk show. Le fiction nostrane e d'oltreoceano, i programmi d'intrattenimento
È tornato Tv Talk, sabato alle 14,50 su RaiTre con qualche novità: una divisione del programma in due parti (Tv Talk Prima Pagina e Tv Talk Magazine), Francesco Tricarico come osservatore e quella che, esagerando, osiamo definire una “estensione” del programma con Silvia Motta che ora riporta ogni giorno i dati di ascolti dei programmi Rai ogni mattina durante il programma Agorà su RaiTre. E anche una replica su Rai 5.

Per la prima puntata del ritorno in Tv, con il palinsesto autunnale, Massimo Bernardini ha scelto alcuni “pezzi da Novanta”: Carlo Freccero in studio insieme a Lia Celi, in collegamento Bruno Vespa e Corrado Formigli. E proprio di talk-show si è parlato nella prima parte del programma con un Freccero che è sempre piacevole ascoltare ad analizzare la Tv di oggi. La puntata si è addentrata nei talk-show, cercando di svelarne i meccanismi, i criteri che fissano l'agenda di questo genere televisivo e andando dietro le quinte, all'inseguimento di quelli che Bernardini ha definito gli “inseguitori” (dei politici).

Politica che si mangia le tT e si moltiplica nei talk show (per questa stagione a loro volta moltiplicatisi), dicevamo, ma che a loro volta vengono aiutati e salvati dalla politica stessa come hanno fatto osservare gli analisti di 'Tv Talk'. Se solo una settimana prima i talk show iniziavano ad essere un po' in sofferenza, si sono poi ripresi in ascolti con la crisi di Governo, mantenendo alta l'attenzione, nonostante la tragedia di Lampedusa, per alcuni giorni, abbia primeggiato sulle prime pagine.

Interessante anche la seconda parte, con ospite in collegamento Carlo Conti, e con il dibattito sui programmi d'intrattenimento e sulle fiction italiane e d'oltreoceano nel quale, ancora una volta, si è distinto Carlo Freccero con una disamina appassionata e attenta. Se da un lato c'è infatti una Tv, autori e produttori che sperimentano nuovi prodotti che hanno visto un ribaltamento dei valori e dei ruoli portando a primeggiare quello che viene definito l'eroe negativo (vedi Dexter ma in Tv Talk si è fato l'esempio di 'Breaking Bad', uno dei maggiori successi negli USA), la Tv italiana generalista rimane legata a stereotipi e sceneggiature più semplici, mentre solo sulle reti tematiche si provano nuovi programmi.

Nonostante la durata della trasmissione (quasi due ore) la Tv che parla di se stessa di Bernardini e compagni piace, appassiona e fa bene sia agli addetti ai lavori (perché non se ne sa mai abbastanza) sia al pubblico (per una visione più critica e meno passiva della Tv), qualificandosi come un caso di contenuti che vanno ben oltre la forma, tanto da far dimenticare che, per questa nuova serie, c'è uno studio con nuove scenografie, più luminoso e “moderno”.

Non abbiamo visto traccia invece nella prima puntata di Giorgio Simonelli e degli altri competenti 'professori'. Vedremo se rientreranno in scena.

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