Tv: tempo di elezioni

Ecco le regole fissate per la Tv pubblica e per le Tv private per questa prima fase della campagna elettorale, a cura della Vigilanza e dell’Agcom.

Sulla Rai vediamo quanto ha scritto l'agenzia 'Il Velino':

«Una trentina di interviste di cinque minuti. Una decina di tribune politiche. "Parità di trattamento" e non "di accesso" all'informazione, salvo raccomandare alle trasmissioni "di garantire la più ampia ed equilibrata presenza e possibilità di espressione ai diversi soggetti politici". Un invito agli anchormen perché siano super partes. E una raccomandazione al settimo piano perché fornisca all'AgCom e alla Vigilanza monitoraggi settimanali su temi e presenze nell'informazione.

Sono questi, in sostanza, i dettami più importanti del regolamento attuativo della par condicio appena varato dalla Vigilanza Rai. Un testo che regolerà la campagna elettorale fino al 10 marzo e che ha stabilito di concedere la comunicazione politica sulle reti del servizio pubblico a ben 29 formazioni politiche. Una concessione che ora la direttrice di Rai Parlamento, Giuliana Del Bufalo, dovrà tradurre nell'intasatissimo palinsesto della Tv di Stato.

Le circa 30 interviste - a quanto apprende Il Velino - saranno trasmesse tre al giorno (per un totale di 15 minuti), preferibilmente in diretta e tra le 22.30 e le 23.30. Qualcuno ha suggerito di metterle tutte su RaiUno, come aperitivo di 'Porta a Porta'. Ma il Sanremo alle porte e la riluttanza di Bruno Vespa suggeriscono al settimo piano di optare per altri lidi.

Difficile la collocazione delle interviste ai leader anche su RaiDue e RaiTre, dove la seconda serata ruota intorno a due programmi di approfondimento delle testate giornalistiche: il 'Primo Piano' di Antonio Di Bella e il 'Punto di vista' di Mauro Mazza. Sarà davvero arduo, dunque, trovare il pertugio giusto. Nel bel mezzo dei telefilm delle seconda reteO

Altra gatta da pelare, poi, le Tribune Politiche. Saranno una decina, ospiteranno in media quattro politici e l'orario è già stato fissato alle 17.15. Andranno in onda dal lunedì al venerdì, ma anche qui resta da stabilire come dovranno digerirle la seconda e la terza rete. E considerando lo share rasoterra, il boccone per Paolo Ruffini e Antonio Marano sarà parecchio amaro.

Ma passiamo alle Tv e Radio private e vediamo quanto ha scritto la Frt su 'Radio & Tv Notizie':

«Riguarda solo il primo periodo elettorale, sino al decorrere del termine ultimo per la presentazione delle candidature, escludendo quindi gli ultimi 30 giorni antecedenti la data delle elezioni politiche del 13 e 14 aprile, il regolamento emanato dall'Autorità sulla par condicio. Il provvedimento si riferisce agli obblighi che dovranno rispettare le emittenti radiofoniche e televisive private e la carta stampata e segue, ricalcandone i contenuti, quello riguardante la Rai emanato dalla Commissione parlamentare di vigilanza. Previsti spazi più flessibili per il contraddittorio nei programmi di informazione, garantito anche dai giornalisti, da assicurare nel corso di un ciclo di trasmissioni, con qualche norma di ulteriore apertura per le emittenti locali, specie con riferimento ai conduttori e alle opinioni degli ospiti nelle trasmissioni.

È auspicabile che le linee interpretative dell'Autorità e la relativa vigilanza dello stesso organo di garanzia e dei Corecom siano tali da non ingessare eccessivamente i palinsesti delle emittenti in una consultazione elettorale che si presenta particolarmente complicata. Rispetto a un passato in cui erano presenti sostanzialmente solo due grandi coalizioni contrapposte (e quindi era piuttosto semplice definire i relativi spazi e tempi ai fini del contraddittorio), in quella in corso sono infatti presenti, pur con differente consistenza, più liste di partiti con più candidati alla carica di Presidente del Consiglio».

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