Tvrs: tutti a casa

Una brutta notizia dalle Marche –

Nella storica emittente Tvrs di Recanati si mettono in mobilità tutti i 21 dipendenti. La proprietà non vuole infatti più fare Televisione ma solo affittare canali. Una decisione che priva le Marche di una voce importante e che non è certo giustificata dai bilanci.

Vediamo cosa ha scritto 'Il Resto del Carlino', edizione di Macerata:

“Giurano battaglia in ogni sede, le organizzazioni sindacali, contro la decisione clamorosa dei vertici di Tvrs di cessare l'attività produttiva e mettere in mobilità tutti i suoi 21 dipendenti… In Comune a ribadire con forza il disappunto contro questo inspiegabile comportamento della proprietà, Beta SpA, editrice di Tvrs, (c'erano) i sindacalisti Aldo Benfatto (segretario provinciale Cgil), Fabrizio Brecciaroli (segretario Uilcom Marche), Roberto Mencarini (Segretario Sigim) e Luca Perilli (Rappresentante Sindacale Aziendale Beta SpA).

Mencarini non si spiega cosa possa aver spinto, ha detto, «un'azienda che non ha avuto mai un bilancio in rosso ad abbassare, improvvisamente, le serrande e licenziare tutti i 21 dipendenti, di cui 16 operatori tecnici messi subito in mobilità e cinque giornalisti che andranno subito in disoccupazione, a prendere una simile decisione. La cosa singolare è che questa azienda non ha debiti e non ha usufruito nell'ultimo anno della cassa integrazione e che prima l'ha utilizzata in percentuale molto inferiore di quello che avrebbe potuto».

Brecciaroli ha illustrato tutta la vertenza iniziata circa due anni fa. «Dapprima l'azienda aveva proposto un piano di ristrutturazione, molto dettagliato affidando la responsabilità dei canali 11 e 111 a due giornalisti. Non ha fatto in tempo a ratificare questa decisione che ha ritirato questo piano industriale. Poi nell'agosto scorso ci ha confermato che la proprietà dell'emittente televisiva regionale voleva rimanere solo come operatore di rete e non più come produttore di contenuti all'interno dei due canali, e ha proposto la vendita ai dipendenti stessi dei due canali attraverso il tfr (trattamento di fine rapporto): 240.000 euro per il canale 11 e altri 160.000 euro per il canale 111, in più un affitto mensile di 20.000 euro per la trasmissione dati».

Dopo una lunga trattativa a settembre l'ennesimo colpo di scena con «l'azienda - ha detto Brecciaroli - ritira anche questa proposta. Ci siamo così improvvisamente trovati di fronte all'avvio della procedura di mobilità». Anche Benfatto della Cgil si dice esterrefatto di questo comportamento: «Tutto ci saremmo aspettati tra che Tvrs, che ha un bilancio positivo, una capitale e un patrimonio da far invidia ad altre imprese del luogo, una capacità di liquidità elevatissima, con un buon fatturato, dopo aver ricevuto contemporaneamente sostanziosi contributi dallo Stato attraverso i fondi per l'editoria, oggi decida di punto in bianco il licenziamento del personale dipendente. A questo punto metteremo in campo tutte le iniziative istituzionali come l'incontro con l'assessore Regionale al Lavoro Marco Luchetti, ma non dimentichiamoci che Tvrs ha in atto una convenzione per la diretta del Consiglio regionale».

«Beta SpA - spiega in una nota Gabriele Betti, presidente del Cda - proseguirà la sua attività di operatore di rete nell'interesse della collettività regionale con la potenzialità di diffusione di 8 canali televisivi. I canali Tvrs 11 e 111 manterranno una fisionomia capace di diffondere programmi prodotti anche da terzi, confermando la priorità verso strutture costituite dai suoi attuali dipendenti fornendo loro la più ampia collaborazione soprattutto in fase di start-up»".

Vedremo quali saranno gli sviluppi della situazione, che al momento non sembra presentare molte vie d'uscita. Il comportamento della proprietà di Tvrs, a occhio, ci sembra poco consono alla natura e ai compiti di una Tv locale di questa tradizione, che è sempre stata espressione diretta del proprio territorio e che cessando l'attività produttiva si limiterebbe a un ruolo 'commerciale' di tutt'altro genere rispetto al passato. Se tuttavia ci fosse davvero la volontà di dare una mano agli attuali dipendenti affinché costituiscano società e canali di produzione che operino sui canali di Tvrs, le azioni drastiche decise nei loro confronti non sono certo il miglior modo di arrivare allo scopo.

Tuttavia speriamo che una composizione della vertenza sia possibile e si possa avviare davvero una nuova fase.

Personalmente scoprii Tvrs tanti anni fa, all'epoca eroica in cui Don Dino Issini la governava dai locali attigui alla sua canonica, a Recanati; lì si vedeva tanta voglia di fare bella Televisione e c'era tanto entusiasmo, unito a una voglia di indipendenza vera dalla politica e dai canoni Tv di quei tempi (“mi hanno detto che la mia Tv è 'democristiana' ma per me è un'offesa, la mia è una Tv libera” - diceva Don Dino spavaldo e fiero di aver creato da solo e dal nulla una bella voce del territorio, in una regione purtroppo poco vivace dal punto di vista televisivo come le Marche).

Tanta acqua è passata sotto i ponti da quei tempi 'ruspanti' ma chiudere tutto a favore di non si sa cosa non sembra proprio la migliore delle soluzioni possibili e si spera sia possibile un finale diverso.

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