L’Udinese Calcio, club calcistico fra i più antichi d’Italia (è stato fondato nel 1896), già da qualche anno annovera, al pari di molte altre squadre, un proprio canale televisivo. Se la gestione di un canale tematico, in etere o sul Web, è ormai pratica consolidata fra le società calcistiche ciò che rende unica la TV dell’Udinese è la scelta, decisamente inusuale, di rendersi sintonizzabile gratuitamente su rete terrestre (LCN 110 in Friuli, dal mux di Telequattro, LCN 195 in Veneto, dal mux di Reteveneta, entrambi sul 42 UHF) e di adottare un palinsesto generalista dove, accanto ai contenuti sportivi principali, trovano ampio spazio l’informazione e l’attualità non solo regionale. Approfittando delle naturali sinergie con il resto del pianeta Udinese l’emittente si è dotata di un’infrastruttura tecnica di rilievo che può contare su diversi studi di produzione, disseminati fra lo stadio “Dacia Arena” e il centro cittadino e, per le dirette esterne, su alcuni zainetti multikey, oltre a un uplink satellitare in banda Ka. A parlarci dell'emittente sono Franco Collavino (D.G. Udinese Calcio) e il responsabile di rete Francesco Pezzella.
La parola a Franco Collavino
Quando è nata l’idea di dotare la squadra di un proprio canale televisivo e qual era il progetto editoriale pensato?
L’idea è nata cinque anni fa, inizialmente come web-tv poi il progetto si è evoluto in tv vera e propria. Lo scopo era di affiancare agli altri mezzi di promozione del club, quelli classici della comunicazione quali il sito ufficiale e i profili social, un canale televisivo.
Al contrario di altri canali editi da club calcistici, Udinese TV ha scelto la diffusione free sul digitale terrestre. Quali motivi hanno determinato questa scelta?
Abbiamo fatto questa valutazione considerando il rapporto costo – benefici. La maggior parte dei nostri tifosi si trova nella nostra regione e in genere nel Nord Est d’Italia. Per questo motivo abbiamo pensato che trasmettere sul satellite sarebbe stato inutile mentre molto meglio sarebbe stato avere uno spazio sul digitale terrestre nella nostra area di copertura. Inoltre per tutti i tifosi che ci seguono dalle zone non coperte, che vanno dall’Italia al mondo intero, è disponibile un servizio di streaming attivo 24 ore su 24.
L’emittente di quante sedi operative dispone e quanti sono i collaboratori attualmente impegnati?
Le sedi operative sono due. Siamo all’interno del nostro stadio, la Dacia Arena, e in centro città. In entrambe le sedi disponiamo di uno studio centrale e di altri ambienti secondari che ci permettono di realizzare qualsiasi tipo di produzione. Utilizziamo, inoltre, ambienti della Dacia Arena per produzioni con presenza di pubblico. L’auditorium, per esempio, può ospitare fino a 300 persone ed è una location eccezionale per produzioni live o differite. Tra personale assunto e collaborazioni, compresi gli opinionisti che si avvicendano nelle nostre trasmissioni sportive, impegniamo circa 40 figure professionali.
Chi si occupa della raccolta pubblicitaria?
La raccolta pubblicitaria è affidata a A.Manzoni Spa, la società del gruppo l’Espresso.
La parola a Francesco Pezzella
Com’è strutturata l’attuale programmazione?
Il palinsesto è un altro elemento che ci differenzia dal club channel classico. Infatti, la nostra programmazione è di tipo generalista. Di recente abbiamo realizzato trasmissioni speciali anche su argomenti nazionali ed internazionali avvalendoci della presenza di giornalisti del calibro di Mauro Mazza e Gad Lerner o ancora, nel recente passato, Vittorio Feltri, Maurizio Belpietro, Paolo Liguori. Abbiamo dedicato due appuntamenti alla presidenza Trump con collegamenti in diretta da New York. Per quanto riguarda lo sport sono nostri opinionisti abituali Franco Causio, Gigi Turci, Adriano Fedele e l’ex arbitro internazionale Carlo Longhi. Ci siamo arrivati gradualmente ed oggi possiamo dire di proporre ai nostri telespettatori contenuti per tutti gli interessi, le età e le ‘curiosità’. Di recente si è aggiunta la collaborazione con Fabrizio Nonis, il popolare ‘Béker’, protagonista sul Gambero Rosso e in Rai alla Prova del Cuoco di Antonella Clerici. L’Udinese resta il cardine intorno al quale ruota tutto il progetto, tre giorni a settimana trasmettiamo gli allenamenti in diretta, ma non mancano inchieste di attualità, cronaca, politica, programmi di approfondimento, documentari. L’informazione ha un ruolo molto importante. Produciamo un telegiornale serale che trasmettiamo in diretta ogni giorno e, sempre in diretta, ogni mattina alle 7.00 diamo il buongiorno ai nostri telespettatori con la rassegna stampa e gli approfondimenti su argomenti di attualità di interesse generale. La testata giornalistica è diretta da Claudio Cojutti, l’ex giornalista Rai che ci assicura un contributo fondamentale di esperienza. Nel giorno-medio almeno un terzo della programmazione è in diretta. Il fine settimana è dedicato allo sport con la classica diretta Studio e Stadio, durante la partite dell’Udinese, e le dirette della nostra Primavera, il calcio dilettanti e il basket di serie A.
Udinese TV trasmette anche materiale di repertorio della squadra?
Trasmettiamo ogni settimana le vecchie partite contro gli avversari del turno successivo di campionato. Abbiamo in archivio anche le più belle partite delle nostre esperienze in Europa, per esempio la bellissima e storica vittoria di Liverpool. Il repertorio arriva per le cose più recenti dall’archivio della Tv; per immagini più datate c’è l’archivio del club oltre che quelli delle emittenti o delle strutture, come Rai e Infront, che hanno prodotto gli eventi e conservano il materiale.
Quali sono le principali tecnologie che avete adottato?
La Tv adotta un sistema con segnali SDI-SD 16:9, dispone di 5 studi di ripresa allestiti con telecamere JVC GY-HD251, in versione da studio, Panasonic AG-HPX500 e tre camere remotate sempre Panasonic. Le ottiche sono Canon (20x e 8,5 grandangolari). Gli studi sono illuminati con luci a led e neon in sospensione su americane. Nello studio principale un doppio videowall da 3x2 mt, costituito da 9 monitor Nec, funge da scenografia. Tutta la microfonia, da studio ed ENG, è di provenienza Sennheiser. I cavalletti per le telecamere sono Cartoni e Vinten; la regia principale, completamente in SDI, adotta un mixer video Blackmagic Atem2 con doppio banco; il software di titolazione è ClassX. La regia 2, invece, adotta un mixer video Blackmagic Atem1. Le registrazioni vengono effettuate su registratori a stato solido Blackmagic SSD. Ogni regia è fornita di Play Out e stazione editing Grass Valley Edius 8; lo storage è fatto su Nas da 24Tb. Abbiamo anche una regia mobile per le esterne, in fly case, allestita con telecamere Panasonic AG-HPX250 e HPX500, mixer video Atem 1 e già equipaggiata, per le dirette, con tre zainetti LiveU e TVU. In mancanza di copertura 3G e 4G ci avvaliamo di una nostra parabola KaSat auto puntante. Per la post-produzione di cronaca e trasmissioni operiamo con 10 stazioni editing suddivise tra GV Edius 8 e Final Cut. In ENG per i servizi più complessi lavoriamo con telecamere Panasonic HPX500 con ottiche 20x mentre, per servizi di cronaca, con Sony HXR-NX70 e Jvc GY-HM600. Il sistema di messa in onda, ridondante, è della Axel. Disponiamo infine, per riprese particolari, di un Jimmy Jib da 9,50 mt. con testa remotata, di una Steadicam da 16kg, di uno stabilizzatore Dji Ronin M, droni Phantom 2 e Typhoon H con operatore certificato Enac.
A breve sono previste particolari novità in palinsesto o nuove acquisizioni tecnologiche?
Siamo sempre attenti a cosa offre il mercato, sia dal punto di vista delle tecnologie che dei programmi televisivi. Per il futuro ci concentreremo sul potenziamento degli studi, che già adesso ci offrono soluzioni diverse per realizzare qualsiasi tipo di produzione, ma sappiamo bene che in questo settore fermarsi equivale a perdere terreno, bisogna sempre migliorare e rinnovarsi. Il palinsesto è sempre aperto a nuovi innesti. Stiamo già lavorando al palinsesto dell’autunno 2017 e abbiamo le idee chiare: vogliamo rendere sempre più belli e autorevoli i nostri programmi e aggiungere nuove idee per non stancare mai l’occhio e l’attenzione del telespettatore.