Ulteriori novità da Confindustria Radio-Tv

Torniamo sulla recente Assemblea generale di Confindustria Radio Televisione per individuare meglio le tesi sostenute dal presidente De Laurentiis e per dare notizia di alcune interessanti novità interne.

'Stesso campo da gioco, regole eque per tutti. È la richiesta emersa dall'Assemblea generale di Confindustria Radio Televisione tenutasi l'11 giugno a Roma - scrive il periodico dell'associazione - . Nel corso dei lavori, l'Associazione presieduta da Rodolfo De Laurentiis ha posto al centro del dibattito il ruolo dell'industria televisiva come “motore di sviluppo dell'Italia e dell'Europa”. Gli interventi di tutti i relatori, davanti ad una platea affollatissima, si sono focalizzati sulla necessità di un adeguamento del quadro regolamentare che consenta al sistema di raccogliere i frutti del valore, non solo economico, creato. In questa occasione, il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi ha chiesto a tutti i mezzi televisivi di dare un'attenzione diversa al mondo delle imprese creando una cultura favorevole all'industria. Raccontando le opportunità di lavoro che l'industria continua a creare.

Fra le istanze avanzate da CRTV, per bocca del suo Presidente, ci sono “un mercato unico dei contenuti, l'inserimento dei contenuti nell'Agenda Digitale Europea, la tutela del diritto d'autore online, una fiscalità equa anche sul web e la tutela del prodotto europeo nei trattati di commercio internazionale, andando oltre l'eccezione culturale”. De Laurentiis ha ricordato che “secondo stime Siae 2013 sono di almeno 3 miliardi di euro all'anno i danni da download illegale, di cui 1,5 miliardi riferiti a musica e a film.
Nel 2011 i danni economici arrecati al solo audiovisivo erano stimati in 500 milioni di euro dall' indagine Fapav/Ipsos, 60 milioni di euro quelli riferibili al settore tv dalla sola pirateria digitale di film. Secondo la stessa indagine, un quarto dei programmi televisivi veniva visionato illegalmente su internet: fra questi contenuti pregiati, come le serie tv (13%) e gli eventi sportivi. Oggi con app che semplificano download e streaming sui device mobili il fenomeno è sicuramente più accentuato”.

I giganti del web, ecco il punto, capitalizzano guadagni “senza sottostare alle regole degli editori tradizionali” e “restituiscono pochissimo al sistema Paese in occupazione e tasse. Noi chiediamo di poter competere ad armi pari con regole nuove ed eque. Non chiediamo trattamenti di favore ma un comune campo di gara che elimini le distorsioni a livello di contenuti, investimenti, tetti che pesano su una sola parte del mercato'”.

Ci sono poi alcune novità di un certo rilievo, interne all'associazione. Eccole:

“L'11 giugno scorso si è tenuta a Roma presso la nuova sede di Confindustria Radio Televisioni di Piazza dei SS. Apostoli n. 66, la prima riunione del Consiglio Generale dell'Associazione presieduto da Rodolfo De Laurentiis. Nel corso della seduta il Consiglio Generale ha provveduto alla sostituzione per cooptazione, su proposta del Presidente, dei consiglieri Giorgio Tacchino (in rappresentanza di FRT) con Renato Stramondo, Marco Guglielmi (Rete Blu) con Paolo Ruffini e Raffaele Annecchino (Viacom) con Andrea Castellari. Entrano di diritto nel Consiglio Generale, in quanto membri cooptati dal Consiglio di Presidenza del 22 maggio scorso, anche Marcello Dolores (Discovery) e Stefano Selli (Mediaset). L'avv. Selli è stato anche nominato Vice Presidente dell'Associazione. Ai nuovi membri vanno le congratulazioni e gli auguri di buon lavoro da parte della redazione.

Il Consiglio ha inoltre approvato all'unanimità il bilancio preventivo 2014, il bilancio consuntivo 2013, le quote associative per il 2015, il piano delle attività e le modifiche allo statuto apportate con il fine di renderlo più snello mediante l'eliminazione di alcune duplicazioni e sovrapposizioni di funzioni tra il Consiglio di Presidenza e il Consiglio Generale con l'obiettivo di agevolare le attività del primo, che deve svolgere il compito di organo esecutivo, e di affidare al secondo funzioni di indirizzo strategico e consultive.

Il nuovo statuto individua, infine, in maniera più puntuale tre diverse categorie di associati, distinguendoli in imprese radiofoniche e televisive operanti in ambito nazionale, imprese radiofoniche e televisive operanti in ambito locale e soci aggregati”.

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