Non sembra né riuscito né più di tanto ‘voluto’ il programma con Signorini che celebra i 30 anni di Canale 5. Un mercoledì sera estivo che non resterà memorabile…
Dopo la prima puntata si sperava forse che la portata di un personaggio come Maria De Filippi imprimesse una svolta a 'Studio 5', programma lanciato da Canale 5 il mercoledì sera (prima puntata il 3 luglio, si va fino al 7 agosto) per celebrare i 30 di Canale 5 “attraverso gli occhi dei suoi protagonisti”.
Per una celebrazione di questo tipo ci si aspettava però di più, a partire dalle scenografie dell'angusto Studio 4 di Cologno con le frequenti riprese dall'alto (alle spalle degli spettatori) che fanno sembrare l'ambiente ancor più angusto. Insomma, per celebrare l'anniversario, la rete non sembra essersi sforzata più di tanto.
'Studio 5' non è tanto un racconto, con un filo conduttore o una qualsiasi struttura narrativa più o meno ragionata, ma una galleria di personaggi, grandi personaggi che hanno contribuito e costruito la storia della rete, che si confessano o parlano come in un qualsiasi salotto televisivo secondo copioni già visti e che non stonerebbero in qualsiasi programma contenitore.
La seconda puntata è stata aperta appunto da Maria De Filippi; se la conduttrice di 'Amici' è riuscita a far emergere la figura di una donna intelligente, preparata, ironica, in grado di stare al gioco, nella struttura del racconto non si è riusciti ad andare oltre la banalità, in una rassegna di già visto o già letto, compresa la ricreazione dell'ambiente di “C'è posta per te”, dove Maria ha incontrato il ragazzo del suo primo bacio, il prestante Paolo. Poco o nulla si è detto, invece, sui programmi della De Filippi: come nascono, chi e come ci lavora; informazioni che ci si aspetterebbe da un programma simile.
L'approccio alle interviste degli ospiti rimane quello della chiacchiera tra amici e un po' ruffiano, tra colleghi che lavorano per la stessa azienda, con momenti come il twist ballato dalla De Filippi e Signorini (di alcuni anni fa) o il duetto del conduttore con Rita Dalla Chiesa (cantano 'Felicità'), corredati dalle acclamazioni da stadio di un pubblico perennemente in delirio, situazione che caratterizza molti programmi di Mediaset. Anche l'intervista a Sabrina Ferilli, amica della De Filippi e protagonista di molte fiction Mediaset, non è andata oltre la confessione da salotto (forse è un'impressione ma l'attrice a momenti non sembrava proprio a suo agio), riportando a 'Kalispera', programma condotto sempre da Alfonso Signorini, in cui personaggi di primo piano dello spettacolo, dello sport e della cultura si raccontavano, parlando di sé e della loro professione.
Il copione si è ripetuto appunto con Rita Dalla Chiesa, che raccontava la storia della sua carriera e con il giovane Moreno, ultimo vincitore di 'Amici'.
La conduzione di Signorini, giornalista e non conduttore, è ingessata, carente di spontaneità e ruffiana, non giustificata dal fatto che si tratta di personaggi appartenenti tutti alla stessa “scuderia”.