Un Botto di notizie

Oggi desideriamo presentarvi un “volo basso” tra alcune news fra le più curiose, simpatiche e antipatiche pervenuteci in questi giorni e legate ai temi di Millecanali.

La prima notizia di questo "anomalo" articolo vuole prendere spunto da una curiosa indagine telefonica, eseguita dalla società di ricerca triestina SWG, partner italiano di HarrisInteractive (leader mondiale della ricerca in Rete), sulla base di 600 interviste telefoniche.

Secondo i dati diffusi, per 42 italiani su cento la qualità del servizio Rai non è soddisfacente e addirittura 64 su cento non giustificano il pagamento del canone. Gli italiani per i quali l'azienda di stato svolge il suo ruolo di servizio pubblico in maniera adeguata rappresentano il 44%; solamente 29 persone su cento giustificano il pagamento del canone annuale. Per quanto riguarda la concorrenza tra Rai e Mediaset, il 49% del campione sostiene che abbia peggiorato la qualità dei programmi, contro il 33% che è invece convinto che abbia esercitato un'influenza positiva.

Significativo il fatto che venendo a conoscenza di un caso di corruzione o di ingiustizia sociale, 45 italiani su cento preferirebbero rivolgersi a "Striscia la notizia" anziché a un tg Rai, al quale ricorrerebbe solo il 33% del campione.

Ma passiamo alla seconda notizia, che riguarda il presidente dell'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni. Enzo Cheli ha reso noto che l'istruttoria riferita alle posizioni dominanti nella raccolta di risorse del sistema radiotelevisivo dovrebbe concludersi entro la fine dell'anno, o, al più, nel gennaio 2003. Si tratta dell'indagine tesa ad accertare se Rai e Mediaset oltrepassino la soglia massima del 30% prevista quale limite antitrust per la Tv. Un argomento spinoso, sul quale, in teoria, si sarebbe già dovuto sapere qualcosa entro il 3 novembre scorso.

Interessanti inoltre sono state le affermazioni rilasciate da Giuseppe Sangiorgi, commissario dell'Authority, sull'attualissimo tema di Auditel. Sangiorgi, al termine della consultazione pubblica realizzata dall'Autorità sul tema delle ricerche d'ascolto, ha dichiarato che "qualcosa in Auditel dovrà cambiare e le parole per farlo saranno qualità e gradimento". "Posso presumere che, alla fine dell'istruttoria aperta - ha continuato Sangiorgi - , si arriverà ad una delibera di indirizzo che chiederà di cambiare i metodi attualmente utilizzati".

Come ultimo ingrediente di questa originale serie di notizie, vi segnaliamo una situazione venutasi a creare nell'ambito dell'Authority e che, anche a fronte di un articolo apparso su una nota testata nazionale, sta facendo molto parlare proprio in questo periodo. Secondo quanto leggiamo e riportiamo, sarebbero persino possibili (anche se non probabili) le dimissioni del presidente Cheli.

Motivi delle eventuali dimissioni in questioneO Una vera e propria più o meno sotterranea "guerriglia in corso" tra Cheli e i suoi Commissari e il nuovo segretario generale Alessandro Botto che avrebbe, immediatamente, preso a "fare le pulci a tutti" sulle note spese e sui costi in generale per il funzionamento dell'organismo.

A titolo di esempio, si parla per le spese di missione del "rientro" dai due milioni di euro del 2001, passati a ottocentomila nel 2002 (pur sempre ancora troppi secondo Botto...). I "tagli" previsti dal nuovo inflessibile segretario annuncerebbero criteri e tetti di spesa drasticamente ridimensionati; per esempio, il vitto delle missioni non sarà superiore ai 100 euro al giorno, i viaggi passeranno da 140 a 327 euro a seconda del grado e le spese di rappresentanza saranno portate a 6000 euro per Cheli e a 1500 per i singoli commissari.

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